Quando la prima puntata di Un posto al sole è andata in onda, Luigi Iovino aveva appena tre anni. Un bambino, facile immaginarlo, all’epoca più avvezzo ai cartoni animati che alle vicende di palazzo Palladini. Classe 1993, oggi è il parlamentare più giovane della legislatura, lo stesso che ieri, in Aula, ha presentato un’interrogazione contro lo spostamento della soap opera al pomeriggio. Toni accorati, perché «un’eventuale crisi della fiction costituirebbe un colpo fatale per gli studi Rai di viale Marconi». Napoletano e quasi coetaneo dello sceneggiato, che di recente ha celebrato i suoi 25 anni, lo ritiene «un riferimento per tantissime famiglie italiane, una delle produzioni di maggior successo realizzate dalla storica sede Rai di Napoli. Oltre che la più longeva della nostra tv di Stato». Upas, insomma, non si tocca, con buona pace di Lucia Annunziata e del talk a sfondo politico che dovrebbe sostituirlo.
Luigi Iovino, gli esordi in politica
Deputato in quota 5 stelle, alla politica si è avvicinato presto, accantonando per il momento, le velleità da giornalista. Fu il padre a spingerlo tra le fila dei grillini, accortosi che il Movimento cercava rappresentanti di lista. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, da vicepresidente del Consiglio degli studenti d’ateneo all’università di Salerno, nel 2015 si è candidato così a sindaco nel Comune di San Paolo Bel Sito, 3.500 anime in provincia di Napoli di cui è originario. Raccolse appena 188 preferenze. Troppo poche per sperare di avvicinare Marco Cafarelli, vincitore dall’alto di 1.277 voti. Poco male, perché Iovino, tre anni più tardi, fresco 25 enne, ci riprovò alle politiche del 2018, questa volta con esito ben diverso.
Luigi Iovino, in viaggio in Panda a Montecitorio
A Roma, ci arrivò a bordo di una Panda 1100, documentando il viaggio con un video ancora disponibile sulla sua pagina Facebook. Nel filmato, insieme agli amici, ironizzava sulle auto presenti in un parcheggio. Il gruppo, telefono in mano, passò in rassegna un’Audi, una Porsche, fino ad arrivare alla sua vettura: «Questa è l’auto del deputato», si sente. Un modo di fare in perfetta linea con i dictat del Movimento, apertamente schierato – specie allora – contro i privilegi della classe politica. Nel 2019, con 243 voti, fu eletto segretario di presidenza, il più giovane nella storia repubblicana della Camera dei deputati. Dal 2020, più votato a livello nazionale con 969 preferenze, è diventato facilitatore regionale in Campania per le relazioni interne del Movimento 5 Stelle.
Luigi Iovino, l’emendamento per gli studenti fuorisede
In Parlamento, dove è impegnato soprattutto su temi che riguardano gli studenti e le politiche giovanili, la percentuale di assenze ammonta al 9,30. Fu sua, tra le altre, l’iniziativa per un fondo dedicato al rimborso all’affitto versato dagli studenti fuorisede durante la pandemia. L’ammontare, 15 milioni di euro, venne stabilito tramite un emendamento alla legge di bilancio 2021. «Garantire il diritto allo studio è sempre stata una priorità del nostro Governo e sono fiero di aver contribuito a portare a casa un nuovo, fondamentale risultato per una vasta platea di studenti universitari». L’ultimo successo lo ha celebrato su Twitter a proposito del cambio d’età per votare al Senato: «Sarà di 18 anni, la legge deve essere solo promulgata da Mattarella. I giovani finalmente protagonisti della politica nel Paese». Adesso la battaglia è diversa, in comune invece il desiderio di un’identica conclusione.
L’età per votare per il Senato sarà uguale a quella della Camera, 18 anni e non più 25. La legge è pronta per essere promulgata da #Mattarella
I giovani saranno finalmente protagonisti della politica del nostro Paese, un risultato che come @Mov5Stelle ci rende orgogliosi💪🏻
— Luigi Iovino (@IovinoLuigiM5S) October 14, 2021