«Non so se ci sarà un altro Uno Maggio Taranto. Non so se avremo la forza di rialzarci ancora una volta». Diodato, uno dei direttore artistici del concerto dell’Uno Maggio Taranto, ha sganciato la bomba: quella di pochi giorni fa potrebbe essere stata l’ultima edizione della manifestazione pugliese. Con un lungo post su Facebook il cantante, che da anni organizza l’evento con Roy Paci e Michele Riondino, ha parlato ai fan con il cuore in mano, «a caldo», dopo i fatti del primo maggio scorso. Il concerto, infatti, è stato interrotto a causa del maltempo per ragioni di sicurezza e ha proseguito al chiuso, nel locale Spazioporto, con un contributo all’ingresso per affrontare le spese. Ma questo ha generato molte polemiche.

Diodato: «Non so se avremo la forza di rialzarci»
Il post del direttore artistico è pieno di emozioni e sconforto, ma anche di ringraziamenti per chi c’è sempre stato. Diodato scrive: «È difficile scrivere oggi. Mi manca la forza, forse anche la lucidità ma mi sembra giusto, per una volta, farlo a caldo. Mi è arrivata questa foto poco fa e credo rappresenti bene ciò che ho provato ieri e altre volte in questi dieci anni. La paura, lo sconforto, talvolta la disperazione quando tutto sembra dover andare inevitabilmente storto, ma anche quell’inspiegabile sensazione di calore nell’anima, quella voglia di condividere qualcosa di profondo con un altro essere umano, senza filtri, quella cosa inspiegabile che tra le lacrime ti fa nascere un sorriso e ti fa pensare che in qualche modo ce la faremo. Non so se ci sarà un altro Uno Maggio Taranto. Non so se avremo la forza di rialzarci ancora una volta.
Ringrazio dal profondo del cuore tutti gli artisti che sono stati al nostro fianco, che hanno amplificato messaggi importanti, che hanno capito e lottato con noi con una generosità che mi ha commosso, dandoci la possibilità di dare inizio a una disperata raccolta fondi.
Grazie a chi sta dando il suo contributo, a ogni essere umano che ho avuto la fortuna di incontrare sopra e sotto il palco e che con la sua presenza e sacrificio ha reso tutto possibile. Grazie a chi è stato al nostro fianco, comprendendo i nostri sforzi e anche i nostri limiti.
Grazie a Simona, donna coraggiosa, generosa, ricercatrice di giustizia e bellezza, per avermi insegnato così tanto in questi anni.
Grazie per questo abbraccio».
La pioggia di critiche
Il post risale al 2 maggio ed è una risposta alle numerose critiche che sono piovute sugli organizzatori. A causa del maltempo, infatti, Uno Maggio Taranto si è trasferito dall’aperto al locale Spazioporto. Lì si è dato vita a un evento inevitabilmente a numero chiuso, con un pagamento all’ingresso. E da questo sono nate le critiche di chi si era recato in piazza per la manifestazione gratuita. Dopo cinque ore di concerto era stato Riondino a spiegare che «siamo andati avanti finché è stato possibile, naturalmente c’è dell’amarezza, voglio ringraziare tutti, gli artisti, le maestranze, le istituzioni, le forze dell’ordine e gli addetti alla sicurezza, chi ha lavorato per l’Uno Maggio Taranto. Ci adopereremo con gli artisti che sono rimasti in città e non si sono esibiti per organizzare un concerto in città, nella sede di Spazioporto, e chiederemo a chi vorrà assistere di sostenerci per affrontare le spese».
