La classifica del Center for World University Rankings incorona La Sapienza come miglior università italiana. L’ateneo romano si conferma il primo tra gli atenei italiani, confermando la 113esima posizione nella graduatoria internazionali e salendo al 37esimo in quella europea. Ventimila gli istituti di tutto il pianeta censiti dal Cwur, che conferma al primo posto l’Università di Harvard, seguita dal Mit di Boston e dalla Stanford University. Tra le italiane, Padova si sistema alla 170esima posizione, Milano alla 179esima e Bologna alla 181esima.
La rettrice della Sapienza: «Conferma prestigiosa»
Un grande risultato per La Sapienza, che conquista una posizione a livello continentale e resta la migliore tra le università italiane nella classifica del Cwur. «Il primato italiano di Sapienza è una conferma prestigiosa e significativa», ha spiegato la rettrice dell’ateneo romano, Antonella Polimeni, «ottenuta in un ranking elaborato sulla base di solidi criteri oggettivi anche in questo ambito, come già in altre classifiche internazionali, sia generali sia specifiche per singole discipline, l’ateneo migliora le valutazioni nei principali indicatori considerati: un riconoscimento dell’eccellenza e del lavoro tutta la nostra comunità».

I 4 indicatori della classifica
La classifica elenca le prime 2mila università su circa 20mila analizzate. Ogni posizione si conquista grazie ai parametri raggiunti in 4 categorie. Gli indicatori sono la qualità dell’istruzione, l’occupabilità, la qualità della facoltà e la ricerca delle università di tutto il mondo. 19.788 le università classificate, mentre i Paesi rappresentati nelle prime 2mila posizioni sono 96. Oltre al podio, confermato rispetto all’anno scorso, completano la top10 l’Università di Cambridge, Oxford, la Princeton University, l’Università di Chicago, la Columbia University, l’Università della Pennsylvania e il California Institute of Technology.
Il presidente del Cwur: «L’Italia deve investire in istruzione e ricerca»
Sulla situazione italiana è intervenuto anche il presidente del Center for World University Rankings, Nadim Mahassen. Come riporta Repubblica, ha dichiarato che «sebbene i risultati delle classifiche di quest’anno mostrino che l’Italia ha un buon sistema di istruzione superiore, ulteriori finanziamenti dovrebbero essere investiti nell’istruzione e nella ricerca se il Paese aspira ad aumentare la propria competitività sulla scena globale. Poiché la ricerca è un fattore chiave per valutare le prestazioni delle istituzioni nazionali, rispetto ai colleghi di tutto il mondo le università italiane avranno sempre più difficoltà a competere in futuro con le università d’élite ad alta intensità di ricerca se il governo non aumenta la spesa per la ricerca scientifica».
