Unicredit, Orcel mette mano al management e cambia idea sulla cessione del leasing

Sebastiano Venier
15/09/2022

L'OBOLO DI SAN PIETRO. L’ad di Unicredit ha cambiato idea sulla cessione del leasing e sul management. Entra Patricia Libretti come responsabile del Procurement. Il Corporate e investment banking continuerà a essere guidato da Burton ma si fanno sempre più forti le voci su un addio di De Falco.

Unicredit, Orcel mette mano al management e cambia idea sulla cessione del leasing

Spostamenti e nuovi arrivi in casa Unicredit. L’estroverso ad Andrea Orcel ha cambiato idea sul leasing e, tanto per cambiare, sul management. La banca milanese ha infatti sospeso la cessione delle attività di leasing avviata all’inizio dell’anno. Le turbolenze dei mercati finanziari e la svolta nella politica monetaria hanno reso irrealistiche le aspettative dell’istituto che potrebbe quindi procedere su un’altra direzione.

L’arrivo di Patricia Libretti 

Sul fonte del management c’è, invece, da segnalare l’ingresso della portoghese Patricia Libretti (in precedenza ha lavorato in Allianz e Nissan) come responsabile del Procurement. Il Corporate e investment banking invece continuerà a essere guidato da Richard Burton ma si fanno sempre più forti le indiscrezioni di una possibile uscita di Alfredo Maria De Falco. A fine luglio Orcel aveva affidato a Stefano Chiarlone il ruolo di Head of Finance Italy al posto di Simone Marcucci, mentre il responsabile del Wealth management e del Private banking per l’Italia Stefano Vecchi aveva lasciato il gruppo. Per migliorare quindi ulteriormente la collaborazione tra Client solutions e i team di Client coverage, era stato rimosso un livello organizzativo a favore di un’interazione più diretta tra team. Ed è quindi venuto meno il ruolo di responsabile di Italy Client solutions, ricoperto da De Falco.

Unicredit,
Unicredit, la sede in Gae Aulenti (Getty Images).

Il dossier leasing potrebbe non essere chiuso definitivamente

Tornando al business, il dossier leasing non sembra però chiuso definitivamente. Sui circa 10 miliardi di asset custoditi dalla controllata potrebbe finire sul mercato una parte dei crediti deteriorati e del portafoglio immobiliare per un controvalore di 1-1,5 miliardi, mediante una o più operazioni di dismissione. L’obiettivo sarebbe peraltro coerente con la strategia che prevede nel 2024 un rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi in miglioramento al 3,5 per cento, e un NPE ratio netto stabile all’1,8 per cento. Sui singoli pacchetti di crediti deteriorati si potrebbero riaffacciare alcuni degli operatori che nei mesi scorsi avevano corteggiato il leasing di Unicredit. I nomi erano quelli dei fondi di Private Equity Bain e Crc, della banca francese Bpce e dell’americana Hps investment partners.