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Unicef: «Non dobbiamo abbandonare le studentesse afghane»

L’organizzazione umanitaria invita politica e società civile a non abbandonare le donne afghane che mai come oggi hanno bisogno di sostegno

22 Settembre 2021 13:21 Redazione
Unicef: «Non dobbiamo abbandonare le studentesse afghane»

Le scuole in Afghanistan hanno riaperto, ma solo per gli uomini. Studentesse e professoresse sono costrette a rimanere a casa mentre le universitarie si possono recare presso gli atenei solo insieme ai mariti.

Le donne afghane non tornano a scuola

Nonostante le promesse da parte dei talebani, dunque, le donne afghane sono nuovamente tagliate fuori dalla formazione e quindi dalla società.

Henrietta Fore, direttrice generale dell’Unicef, ha parlato di questa nuova emergenza socio umanitaria invitando il mondo intero a salvaguardare ciò che è stato fatto, in termini di diritti, negli ultimi 20 anni.

Il monito dell’Unicef

«Negli ultimi anni» ha esordito la direttrice «abbiamo assistito a progressi incoraggianti sull’accesso delle ragazze all’istruzione in Afghanistan. Il numero di scuole nel paese è triplicato dal 2002. Negli ultimi 10 anni, l’alfabetizzazione giovanile è aumentata dal 47% al 65%.
Negli ultimi 20 anni, l’iscrizione a scuola è aumentata di dieci volte, raggiungendo oggi quasi 10 milioni di bambini»

E poi ha aggiunto: «È di importanza cruciale che le ragazze e i ragazzi in Afghanistan abbiano uguali possibilità di imparare e sviluppare le competenze di cui hanno bisogno per prosperare. Siamo profondamente preoccupati che a molte ragazze potrebbe non essere più permesso di tornare a scuola. Le ragazze non possono, e non devono, essere lasciate indietro. È fondamentale che tutte le ragazze, incluse quelle più grandi, siano in grado di riprendere la loro istruzione senza ulteriori ritardi.
Affinché questo accada, abbiamo bisogno che le insegnanti possano tornare a scuola».

Unicef: «Non dobbiamo abbandonare le ragazze afghane»

«Insieme» ha ammonito Fore nel corso della riunione ministeriale «Dobbiamo insistere affinché le ragazze e le insegnanti possano tornare a scuola. Insieme, non dobbiamo soltanto aiutare e incoraggiare le ragazze e le insegnanti a tornare a scuola, ma proteggerle attivamente. La comunità internazionale deve anche aumentare gli investimenti nell’istruzione. Ogni bambino ha bisogno di competenze base di alfabetizzazione e di calcolo.
I salari degli insegnanti devono essere pagati. Le ragazze e i ragazzi hanno bisogno di insegnanti, donne e uomini, qualificati che ricevano regolarmente i loro stipendi e siano supportati nell’insegnamento».

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