Bambini venduti per cibo, denaro, pecore o terre. L’Unicef denuncia un aumento spropositato in Afghanistan di bambini diventati merce di scambio e di bambine date in sposa. Un fenomeno che riflette la crisi umanitaria vissuta dal paese afghano, dove secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura sono più di 18 milioni gli afghani che ogni giorno non riescono a mangiare.
Afghanistan is fast becoming the world’s largest humanitarian crisis.
-1 in 2 people do not know where their next meal is coming from
-1 in 4 pregnant women and 1 in 2 children are malnourished
-1 in 2 people need humanitarian aid to survive
This catastrophe can be prevented. pic.twitter.com/JKCk6ABIfJ
— Martin Griffiths (@UNReliefChief) November 24, 2021
Afghanistan: bambini venduti per la fame
L’Unicef e le organizzazioni umanitarie denunciano la vendita di numerosi bambini per avere in cambio cibo o soldi per poter mangiare. Un bimbo di soli 18 mesi, secondo le cronache locali, sarebbe stato dato via per 2mila 800 dollari. 3mila 350, invece, il prezzo pagato per una bambina di 6 anni. Emblematico il caso di una bambina di 9 anni, comprata 2mila 200 dollari pagati tramite contanti, un terreno e alcune pecore. Un problema che nasce dal divieto dei talebani rivolto alle donne di compiere gran parte dei lavori retribuiti possibili nel paese. Da lì, la povertà dilagante, con numeri sempre peggiori che potrebbero ancora salire nei prossimi mesi.
L’Unicef denuncia l’aumento delle spose bambine
Non è finita qui. Sempre l’Unicef ha denunciato un aumento sproporzionato dei matrimoni con bambine. Una pratica teoricamente vietata dalla legge, che ha posto a 15 il limite di età da rispettare per gli sposalizi con i minori. L’organizzazione ha analizzato anche le conseguenze di queste pratiche sulla salute delle ragazze, definiti «devastanti» a causa degli abusi sessuali e paragonati alla schiavitù.
Unicef Italia: «Crisi in espansione»
Solo un paio di giorni fa il portavoce di Unicef Italia aveva parlato di una «crisi in rapida espansione in Afghanistan». Si parla di bambini portati via dalle scuole e costretti a lavorare, se non dati in matrimonio proprio per far fronte alla povertà. Unicef Italia, inoltre, aggiunge un altro fenomeno a un quadro già preoccupante, quello del reclutamento dei bambini per far parte dei gruppi armati.