Todmorden, in Inghilterra, è tutt’altro che un noioso comune di provincia. Nel 2008 i suoi cittadini lanciarono l’iniziativa Incredible Edible, con l’intento di trasformare gli spazi pubblici in orti urbani, nei quali coltivare frutta e verdura accessibili a tutti. Un progetto che ha avuto un grandissimo successo, tanto da meritarsi la visita – e il supporto – del Principe Carlo. Ma qui vi succedono anche cose strane: nel 1980, infatti, il poliziotto Alan Godfrey fu rapito dagli alieni mentre indagava sulla misteriosa morte di Zygmunt Adamski, un minatore di 56 anni. Almeno, così sostiene Godfrey, che nel 2017 ha scritto un libro sulla sua esperienza (Who or What were They?), da cui Hollywood produrrà un film. Ecco, nella piccola città a nord di Manchester aspettano con particolare attenzione i risultati del rapporto statunitense sugli oggetti volanti non identificati, di cui il New York Times ha già dato un’anticipazione (non ci sono prove della loro esistenza, che però non è neanche stata esclusa). «La gente mi ferma per strada e mi chiede che ne penso», dice Colyn Lyall, libraio per lavoro e ufologo per passione, fondatore nel 2016 della locale Società degli Ufo.
I raduni degli ufologi
L’episodio di Alan Godfrey ha dato a Todmorden il nome di Roswell d’Inghilterra, un riferimento alla città del Nuovo Messico in cui, nel 1947, si schiantò al suolo un oggetto non identificato. Quel caso ha inevitabilmente creato un’attenzione particolare nel Paese, al punto da spingere curiosi e appassionati a interessarsi sempre di più alla materia: lo stesso Lyall, infatti, ha completato un trittico chiamato A Landmark Event, «Un tentativo di trasmettere visivamente gli strani avvenimenti della valle dei Pennines prima, durante e dopo l’evento di Alan. È stato più di 40 anni fa, ma è diventato un momento iconico nel mondo degli Ufo». Restrizioni anti-Covid permettendo, la società degli Ufo si riunisce il martedì al pub Golden Lion: un momento di aggregazione in cui sia la gente del posto, sia visitatori occasionali, si ritrovano per parlare delle proprie esperienze e per saperne di più su Alan Godfrey. Normalmente, gli incontri coinvolgono tra le 30 e le 50 persone, divise tra chi è più interessato alle tecnologie spaziali e ai viaggi in orbita e chi, invece, studia i fenomeni paranormali. «Non tutti pensano agli Ufo come a semplici dischi volanti provenienti da altri pianeti, ma la gente è entusiasta al pensiero che il governo degli Stati Uniti stia per dichiarare ciò che sa», continua Lyall.
Il caso Alan Godfrey
La notte del 28 novembre 1980, Alan Godfrey era di pattuglia per le strade di Todmorden per continuare le indagini sull’omicidio di Zygmunt Adamski, quando a un certo punto vide uno strano oggetto fluttuare su di lui: «Era solido e a forma di diamante. Ero lucido, non ho inventato nulla», dirà poi. Colto di sorpresa, Godfrey iniziò a disegnare l’Ufo ma fu colpito da una luce abbagliante, che lo tramortì per circa un quarto d’ora. Al suo risveglio, non c’era più nulla. Il poliziotto non sapeva se raccontare la cosa, convinto che sarebbe stato preso per pazzo, ma di lì a poco il centralino della stazione di polizia fu inondato di telefonate in cui veniva denunciato l’avvistamento di un Ufo. Per comprendere bene cosa fosse successo, Godfrey si sottopose a delle sedute di ipnosi regressiva, nel corso della quale disse che, dopo il flash, si sarebbe ritrovato in una stanza, circondato da creature che lo stavano esaminando. Resa pubblica la sua esperienza, il poliziotto fu prima trasferito, poi costretto a ricoverarsi per sottoporsi a delle terapie e, infine, mandato anticipatamente in pensione.
Cosa ci si aspetta dal rapporto Usa
Le reazioni al rapporto del Pentagono sono miste, tra chi crede che effettivamente rivelerà verità nascoste sull’esistenza di oggetti alieni e chi, più prudentemente, non si aspetta nulla di nuovo. In Inghilterra, però, c’è chi è in trepidante attesa: d’altronde, bisogna pur riempire le settimanali riunioni del martedì al Golden Lion. Che la birra, da sola, non basta.