Uefa, addio al fair play finanziario: cosa cambia con il nuovo regolamento

Redazione
07/04/2022

Dai controlli ogni 3 mesi alla minor tolleranza per i ritardi nei pagamenti, fino al limite di spesa del 70 per cento delle entrate dei club: la Federazione europea cambia la normativa.

Uefa, addio al fair play finanziario: cosa cambia con il nuovo regolamento

Il calcio europeo saluta definitivamente il vecchio Fair play finanziario e si proietta verso una nuova era. L’Uefa ha approvato a Nyon il nuovo Regolamento per Licenze per club e sostenibilità finanziaria. Un documento di cui ha dato annuncio lo stesso presidente Aleksander Ceferin, che ha così sostituito la regola introdotta nel 2010 dal precedente presidente Uefa, Michel Platini. Un cambio di normativa fortemente voluto, da tempo, dai club, e che secondo il numero uno del calcio europeo permetterà di avere «maggiore stabilità e proteggerà il calcio da futuri shock». Sarà introdotto anche un limite di spesa al 70 per cento delle entrate dei club.

Ceferin: «Tre obiettivi solvibilità, stabilità e controllo dei costi»

Il nuovo regolamento si basa su «tre punti: solvibilità, stabilità e controllo dei costi». Lo ha spiegato lo stesso Aleksander Ceferin, che ha espresso in conferenza stampa la propria soddisfazione. «Sono molto contento di aver avuto il supporto di tutti i nostri stakeholder, dalle leghe ai club fino ai membri del Comitato Esecutivo», ha dichiarato. «Il primo Fair Play Finanziario era stato introdotto nel 2010 e ha servito il primario scopo di riportare i conti dei club in equilibrio. Ma il sistema calcio è cambiato in questi anni e anche la pandemia ha mostrato la necessità di rivedere le regole per la sostenibilità».

Uefa, addio al fair play finanziario: cosa cambia con il nuovo regolamento. Controlli ogni 3 mesi e limite di spesa al 70 per cento delle entrate
Il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin (Getty)

Controlli ogni tre mesi e minore tolleranza per i ritardi

All’interno del nuovo regolamento, per quanto riguarda la solvibilità, si parla di controlli nel breve periodo e di maggiore tutela dei creditori. L’Uefa in un comunicato spiega: « I controlli saranno effettuati ogni trimestre e ci sarà una minore tolleranza verso chi ritarderà. I nuovi requisiti di football earnings sono un’evoluzione della regola del break-even esistente e porteranno una maggiore capacità alle finanze del club. Per facilitare l’implementazione per i club il calcolo dei guadagni del calcio è simile al calcolo del risultato di pareggio. Sebbene la deviazione accettabile sia aumentata da 30 milioni di euro in tre anni a 60 milioni di euro in tre anni, i requisiti per garantire il valore equo delle transazioni, migliorare il bilancio dei club e ridurre i debiti sono stati notevolmente rafforzati».

Il controllo dei costi: spesa limite al 70 per cento delle entrate

Infine Ceferin e la Uefa annunciano il limite di spesa inserito nel regolamento. Si tratta di quella che viene definita come «la più grande innovazione nei nuovi regolamenti». L’obiettivo è quello di «ottenere un migliore controllo dei costi in relazione agli stipendi dei giocatori e ai costi di trasferimento. Il regolamento limita la spesa per stipendi, trasferimenti e commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club. Le valutazioni saranno eseguite in modo tempestivo e le violazioni comporteranno sanzioni pecuniarie e misure sportive predefinite. Le nuove regole diventeranno effettive dal prossimo giugno 2022, ma l’implementazione sarà graduale nell’arco di tre anni».

Uefa, addio al fair play finanziario: cosa cambia con il nuovo regolamento. Controlli ogni 3 mesi e limite di spesa al 70 per cento delle entrate
Il pallone della Champions League (Getty)