L’Unione Europea ha deciso. Dal 2030 sarà posto il divieto di vendita o di affitto di immobili che non soddisfano i corretti criteri di dispendio energetico. La Commissione europea, infatti, proporrà nuovi standard di riqualificazione energetica degli edifici per dare un taglio netto alle emissioni di Co2 e raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Le nuove norme saranno inserite all’interno della direttiva sul rendimento energetico dell’edilizia e riguarderanno edifici pubblici e privati.

UE: la nuova certificazione energetica per gli edifici
Si tratterà di una certificazione nuova, con margini più stretti. Sarà obbligatoria per gli edifici da costruire e ristrutturare, sia per la vendita sia per il rinnovo degli affitti. Si tratta di un documento ormai praticamente ufficiale, che nei prossimi giorni sarà limato ulteriormente in vista del 14 dicembre. La versione attuale del documento cancella la classe G, la peggiore, e prevede che entro il 2030 tutti gli edifici pubblici con classe F passino alla E. Gli edifici privati dovranno passare alla F entro il 2030 e alla E entro il triennio successivo. Se dovesse essere confermato, cambierà anche il modello di certificazione e sarà unico per tutti gli stati europei. Così facendo, la classe G sarà abolita d’ufficio, sebbene si stia pensando ad alcune esenzioni per edifici storici, adibiti al culto, o inferiori ai 50 metri quadrati. Altre indiscrezioni vorrebbero una stretta ulteriore, con la classe E “obbligatoria” già dal 2027 per alcune tipologie di edifici, e progressivamente il passaggio alla D nel 2030 e alla C nel 2033.
UE: previsti incentivi per gli stati membri
All’interno della direttiva sono previsti anche degli incentivi per tutti gli stati, in modo tale da adeguare gli edifici ai nuovi standard. Sono previsti interventi come il Recovery Plan, il Social Climate Fund, i fondo per la politica di coesione e InvestEu. In programma, inoltre, prestiti e mutui per le riqualificazioni. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, quando il documento sarà definitivamente approvato e pubblicato dalla Commissione europea.
