«Ucraine cameriere, badanti e amanti», Annunziata e Di Bella si scusano per il fuori onda
Convinti di avere i microfoni spenti, avevano pronunciato queste parole durante lo speciale Tg3 sulla crisi Ucraina-Russia.
«Cameriere, badanti» e «amanti». Queste le parole, riferite alle donne ucraine, pronunciate fuori onda rispettivamente da Lucia Annunziata e Antonio Di Bella, nel corso di speciale del Tg3 sull’invasione russa. L’episodio si è verificato mentre in diretta stava parlando il segretario del Pd Enrico Letta. Il video in questione è diventato virale sui social e le parole dei due giornalisti sono state aspramente criticate.
#Annunziata: “#cameriere e #badanti“, ospite in studio “#amanti“. Questo il popolo #ucraino per la #RAI, mentre piange per i #russi cattivi. Un popolo di badanti e amanti… pic.twitter.com/CwuMvHQSeS
— DrMabuse (@doctormabuse18) February 24, 2022
Fuori onda sulle donne ucraine, le scuse di Lucia Annunziata
«Ieri, nel corso dello speciale Tg3, ho criticato una certa retorica consolatoria che circola in merito a un supposto successo della integrazione della comunità ucraina in Italia, dicendo “migliaia di camerieri, cameriere e badanti”», ha scritto in una lettera aperta Lucia Annunziata. «Frasi che al di là del contesto e delle intenzioni sono suonate inopportune, offensive, e soprattutto un atto di estrema stupidità».
Annunziata ha parlato di «un inciampo che un conduttore dovrebbe sempre saper evitare», scusandosi per il passo falso. «Il lavoro che come trasmissione stiamo facendo da tempo con cura e precisione sulla crisi spero dimostri quanto il nostro impegno nei confronti dell’Ucraina e dei suoi cittadini sia senza alcuna ambiguità al loro fianco».
Fuori onda sulle donne ucraine, le parole di Antonio Di Bella
«Rilevo dai social che alcuni miei commenti in studio “fuori onda” nello Speciale Tg3 sulla guerra possono avere offeso la comunità ucraina in Italia e in particolare la sua componente femminile. Erano frasi da non pronunciare. Me ne rammarico e chiedo scusa alle donne e agli uomini della comunità ucraina in Italia», ha scritto invece Antonio Di Bella, neodirettore dell’intrattenimento daytime.
«Uno scivolone inqualificabile, sgradevole, nelle prime ore drammatiche di una guerra che causerà morte distruzione e dolore», aveva denunciato in una nota, l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti di viale Mazzini, auspicando pronte scuse da parte dei due colleghi, che sono prontamente arrivate, e «opportune valutazioni» da parte dell’azienda.
