Dimissioni al vertice del governo di Volodymyr Zelensky. Il vice ministro della Difesa Vyacheslav Shapovalov, il vice capo dell’ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko e il vice procuratore generale Oleksiy Simonenko hanno annunciato la rinuncia ai rispettivi incarichi. Il presidente ucraino aveva anticipato ieri alcuni cambiamenti nel governo, nelle regioni e nelle forze di sicurezza dopo le accuse di corruzione rivolte ad alcuni politici. Lo stesso Zelensky ha inoltre reso noto che i funzionari non potranno più viaggiare all’estero per scopi non governativi.

Il duro comunicato di Zelensky
«Ho firmato diversi decreti. C’è una decisione Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina sui funzionari che si recano all’estero. Si applica a tutti i funzionari del governo centrale e ai vari altri livelli del governo locale. Si applica alle forze dell’ordine, ai deputati del popolo, ai pubblici ministeri e a tutti coloro che dovrebbero lavorare per lo Stato e nello Stato. Se vogliono riposarsi ora, riposeranno al di fuori del servizio civile. I funzionari non potranno più viaggiare all’estero per vacanza o per qualsiasi altro scopo non governativo». È quanto si legge nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale della presidenza ucraina, firmato appunto da Zelensky, nel quale traspare la rabbia del leader nei confronti di chi, in un momento delicatissimo per il Paese, pensa di viaggiare all’estero per godersi magari un po’ di relax. «Entro cinque giorni, il Gabinetto dei ministri metterà a punto una procedura per l’attraversamento delle frontiere per i funzionari, in modo che solo un vero viaggio di lavoro possa essere la ragione per andare all’estero».

Stretta ai viaggi anche in Russia
Dall’Ucraina al suo nemico, anche la Russia impone una stretta ai viaggi all’estero. Ma non per i funzionari. Come riporta la Tass, dall’1 marzo diventerà obbligatorio, per chiunque voglia attraversare i confini russi in auto, prenotare un orario e un posto a un valico di frontiera, Queste nuove misure di confine potrebbero essere un segnale che Mosca si sta preparando ad accelerare i suoi sforzi nella mobilitazione.