La situazione in Ucraina si fa sempre più calda. Non stanno portando gli esiti sperati i continui colloqui tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov. Così da Washington è arrivata la raccomandazione per i diplomatici americani e i loro familiari di lasciare Kiev. Non un vero e proprio obbligo, ma un invito «a causa della persistente minaccia di un’operazione militare russa». Rivolto «a quel personale al momento non essenziale», come scrive il dipartimento di Stato. E, più in generale, ai residenti Usa in Ucraina che «dovrebbero considerare ora di lasciare il Paese». Questo perché «la situazione della sicurezza, in particolare lungo i confini dell’Ucraina, in Crimea, regione occupata dalla Russia, e nel Donetsk, potrebbe precipitare in qualsiasi momento». Un comunicato che comunque non va tradotto con un disimpegno degli Stati Uniti, la cui ambasciata rimarrà comunque aperta.
Il governo americano invita i cittadini a non viaggiare verso la Russia
Non solo, il governo americano è preoccupato anche per i cittadini che attualmente si trovano, o hanno intenzione di recarsi, in Russia, dove «si ritiene possano esserci ritorsioni verso chi proviene dagli Usa». Un motivo in più, sottolineano da Washington per evitare i viaggi alla volta di Mosca. Qui infatti si teme «per un’applicazione arbitraria delle leggi locali da parte della polizia russa».
Gli Usa pensano di inviare 5 mila militari nel Baltico
Il presidente Joe Biden, intanto, ha esaminato la possibilità di inviare fino a cinquemila soldati nel Baltico, ma anche nella parte più orientale dell’Europa. A riportarlo, vari media americani, che raccontano di un incontro a Camp David, tra il presidente e i più stretti collaboratori. Al vertice hanno partecipato vari ufficiali, il segretario alla Difesa Llyod Austin e il capo di Stato maggiore, generale Mark Milley. Ma ulteriori evoluzioni si attendo già nella giornata di oggi, lunedì 24 gennaio 2022.