Ucraina: il tweet cancellato di Borrell sulle sanzioni e altre trollate

Redazione
23/02/2022

«Niente spese a Milano, feste a Saint Tropez, diamanti ad Anversa». Bufera per il tweet che l'Alto rappresentante Borrell ha pubblicato (e poi cancellato) a commento delle sanzioni Ue alla Russia. Ma non è l'unico scivolone delle istituzioni sui social.

Ucraina: il tweet cancellato di Borrell sulle sanzioni e altre trollate

Mentre il Pentagono conferma l’invio di uomini e mezzi nei Paesi baltici, Kiev annuncia la mobilitazione dei riservisti e chiede agli ucraini di lasciare «immediatamente» la Russia, Papa Francesco invita tutti «a fare il 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace», su Twitter pare che i venti di guerra soffino per lo meno a un’altra velocità.

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Il tweet poi cancellato di Josep Borrell.

Il tweet poi rimosso di Borrell a commento delle sanzioni Ue alla Russia

L’ultimo in ordine di tempo a commentare con fare da bullo le sanzioni imposte dall’Ue alla Russia è stato l’Alto rappresentante Josep Borrell. Tra i cinguettii dal tono istituzionale, se ne è uscito con un: «Niente più shopping a Milano, feste a Saint Tropez, diamanti ad Anversa. Questo è il primo passo. Siamo uniti». Il tweet, poi cancellato, evidentemente si riferiva agli oligarchi e ai politici russi colpiti dalle misure europee.

Le reazioni e gli sfottò al tweet di Borrell

Il tweet è stato poi cancellato, ma troppo tardi. Lo screenshot è cominciato a rimbalzare da un profilo all’altro sollevando critiche e sfottò amari. Come quello della giornalista greca Vasiliki Siouti che ha risposto: «Grecia e Cipro aspettano (ancora) da Josep Borrell l’elenco delle sanzioni contro la Turchia per le sue violazioni a Cipro (Varosha). Forse vieterà a Erdogan di festeggiare a Mykonos».

 

C’è anche chi ha trasformato l’Alto rappresentante Ue in un vigilante di Galleria Vittorio Emanuele a Milano.

 

Lo sfottò dell’ambasciata americana a Kiev

Ma quella di Borrell non è stata l’unica uscita fuori dalle righe di questi giorni. L’ambasciata Usa a Kiev per esempio ha commentato la ricostruzione storica quantomeno fantasiosa fatta da Putin sull’Ucraina – il presidente ha infatti affermato come l’Ucraina sia diventata solida solo grazie all’allora Urss – con un meme. A ogni monumento storico ucraino  è contrapposta l’immagine di una foresta: ciò che c’era nel frattempo a Mosca. Il meme gira da tempo in Ucraina e l’ambasciata americana ha ben pensato di condividerlo.

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Il meme pubblicato dall’ambasciata americana a Kiev.

L’ambasciatore ucraino in Giappone vestito da samurai

Anche l’ambasciatore ucraino in Giappone, Sergiy Korsunsky, ha detto la sua, postando sempre su Twitter una sua foto in costume da samurai con tanto di katana in vista con il messaggio: «Noi sappiamo per cosa stiamo combattendo. E la Russia?».