Ucraina: il tweet cancellato di Borrell sulle sanzioni e altre trollate
«Niente spese a Milano, feste a Saint Tropez, diamanti ad Anversa». Bufera per il tweet che l'Alto rappresentante Borrell ha pubblicato (e poi cancellato) a commento delle sanzioni Ue alla Russia. Ma non è l'unico scivolone delle istituzioni sui social.
Mentre il Pentagono conferma l’invio di uomini e mezzi nei Paesi baltici, Kiev annuncia la mobilitazione dei riservisti e chiede agli ucraini di lasciare «immediatamente» la Russia, Papa Francesco invita tutti «a fare il 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace», su Twitter pare che i venti di guerra soffino per lo meno a un’altra velocità.

Il tweet poi rimosso di Borrell a commento delle sanzioni Ue alla Russia
L’ultimo in ordine di tempo a commentare con fare da bullo le sanzioni imposte dall’Ue alla Russia è stato l’Alto rappresentante Josep Borrell. Tra i cinguettii dal tono istituzionale, se ne è uscito con un: «Niente più shopping a Milano, feste a Saint Tropez, diamanti ad Anversa. Questo è il primo passo. Siamo uniti». Il tweet, poi cancellato, evidentemente si riferiva agli oligarchi e ai politici russi colpiti dalle misure europee.
Le reazioni e gli sfottò al tweet di Borrell
Il tweet è stato poi cancellato, ma troppo tardi. Lo screenshot è cominciato a rimbalzare da un profilo all’altro sollevando critiche e sfottò amari. Come quello della giornalista greca Vasiliki Siouti che ha risposto: «Grecia e Cipro aspettano (ancora) da Josep Borrell l’elenco delle sanzioni contro la Turchia per le sue violazioni a Cipro (Varosha). Forse vieterà a Erdogan di festeggiare a Mykonos».
Greece and Cyprus are (still) waiting from Josep Borrell the list of sanctions against Turkey for its violations in Cyprus (Varosha). Maybe he will ban Erdogan from partying in Mykonos. pic.twitter.com/d3H0d0aXAw
— Vasiliki Siouti (@vassiouti) February 22, 2022
C’è anche chi ha trasformato l’Alto rappresentante Ue in un vigilante di Galleria Vittorio Emanuele a Milano.
Pepe Borrell Guards Milan’s Fanciest Outlets To Stop Any Sneaky Russian Oligarchs From Shopping There pic.twitter.com/gcyTZQumHx
— Le Chou News (@LeChouNews) February 23, 2022
Lo sfottò dell’ambasciata americana a Kiev
Ma quella di Borrell non è stata l’unica uscita fuori dalle righe di questi giorni. L’ambasciata Usa a Kiev per esempio ha commentato la ricostruzione storica quantomeno fantasiosa fatta da Putin sull’Ucraina – il presidente ha infatti affermato come l’Ucraina sia diventata solida solo grazie all’allora Urss – con un meme. A ogni monumento storico ucraino è contrapposta l’immagine di una foresta: ciò che c’era nel frattempo a Mosca. Il meme gira da tempo in Ucraina e l’ambasciata americana ha ben pensato di condividerlo.

L’ambasciatore ucraino in Giappone vestito da samurai
Anche l’ambasciatore ucraino in Giappone, Sergiy Korsunsky, ha detto la sua, postando sempre su Twitter una sua foto in costume da samurai con tanto di katana in vista con il messaggio: «Noi sappiamo per cosa stiamo combattendo. E la Russia?».
We know what we are fighting for. How about Russia?
私たちは何のために戦っているのかを知っています。ロシアはどうですか? pic.twitter.com/8FEInU3bWn— セルギー・コルスンスキー駐日ウクライナ特命全権大使 (@KorsunskySergiy) February 15, 2022