L’Ucraina potrebbe ricevere dal Regno Unito munizioni anticarro perforanti ad alto potenziale, con all’interno uranio impoverito. La notizia circola ormai da ore e da Londra è rimbalzata in tutto il mondo, anche in Russia. La viceministra della Difesa del governo di Rishi Sunak, la baronessa Annabel Goldie, lo ha rivelato durante un’adizione alla Camera non elettiva dei Lord. Le sue parole erano passate sotto silenzio finché oggi, martedì 21 marzo, non sono stati i media ucraini a riprenderle. E ora arriva anche la replica di Mosca, che dichiara di essere pronta a reagire.
Goldie: «Manderemo le munizioni»
La baronessa Annabel Goldie è intervenuta in audizione per rispondere a una interrogazione dell’ultranoventenne lord Hylton, ex soldato impegnato in attività e iniziative di pace. La viceministra della Difesa ha risposto, in riferimento alle forniture belliche che il governo di Sunak metterà a disposizione di Kyiv: «Assieme a uno squadrone di carri armati pesanti da combattimento Challenger 2 manderemo anche le relative munizioni: inclusi proiettili perforanti che contengono uranio impoverito. Tali proiettili sono altamente efficaci per neutralizzare tank e blindati moderni».

Mosca risponde: «Finirà male»
Immediata la replica dalla Russia, dove il presidente Vladimir Putin è impegnato nei colloqui con l’omologo cinese Xi Jinping. «L’Occidente ha deciso di combattere la Russia fino a ultimo ucraino non a parole ma nei fatti. Se l’Occidente collettivo inizierà a usare armi con componenti nucleari, la Russia sarà costretta a reagire», dichiara il leader del Cremlino. E gli fa eco il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, intervenuto sulla tv Rossiya-1: «Non c’è dubbio che finirà male. Non sarei sorpreso da questo sviluppo, se questa consegna avvenisse effettivamente, ma non c’è dubbio che finirà male per loro». E spiega che delle forniture «non ne ho sentito parlare, ma non sarei sorpreso da nulla, perché hanno completamente perso il senso dell’orientamento riguardo alle loro azioni e al modo in cui minano la stabilità strategica in tutto il mondo».
