Due giornalisti italiani, Claudio Locatelli e Niccolò Celesti, sono rimasti coinvolti in quello che loro stessi chiamano un «attacco internazionale» a Kherson, in Ucraina. Il freelance ha raccontato sulla sua pagina Facebook, Claudio Locatelli – Il giornalista combattente, che un’esplosione e una scarica di colpi hanno danneggiato l’auto in cui i due viaggiavano. Ferito a pochi centimetri dall’orecchio proprio il reporter, a causa dei frantumi dei vetri esplosi dopo l’attacco. Locatelli è diventato famoso sui social nei primi giorni di conflitto in Ucraina sia per i suoi racconti sulla guerra sia per una bestemmia in diretta in un video, dopo l’esplosione di un mortaio.

Il racconto di Locatelli: «Siamo stati colpiti»
Locatelli su Facebook scrive: «Siamo stati colpiti! L’esplosione che vedete ha danneggiato l’auto, siamo rimasti bloccati sotto tiro prima di riuscire a metterci in salvo, ho perso sangue ma la ferita è lieve. Avessi aperto la porta sarei senza una gamba o peggio. La macchina è ben segnalata, non c’era nessun altro, l’attacco ai nostri danni visto luogo e dinamica è stato intenzionale. Il tiro proveniva dalla sponda oltre il Nipro, lì dove si trova l’esercito russo. Sparare sulla stampa non ha scuse. Stiamo bene per fortuna, continueremo a verificare e riportare questo conflitto proprio in risposta a chi vuole farci tacere, a chi tenta di calunniare a chi prova ad oscurare il nostro impegno su campo. Nessuna resa».
I due erano sull’auto con scritto «press»
Il dettaglio maggiormente commentato sui social è relativo all’auto. Locatelli scrive che «la macchina è ben segnalata, non c’era nessun altro, l’attacco ai nostri danni visto luogo e dinamica è stato intenzionale». Poi dice che il colpo esploso proveniva da oltre il Nipro e che per questo appartiene all’esercito russo. Molti follower si sono preoccupati per la salute e per la vita dei due giornalisti, condannando il gesto. Locatelli ha poi rassicurato tutti sulle sue condizioni scrivendo in un commento: «Solo frammentazione di vetro per fortuna. Un po’ di scompenso nell’equilibrio e udito ma è andata bene vista l’esplosione».
