Ucraina, la Corea del Nord riconosce i referendum nei territori occupati dalla Russia

Redazione
04/10/2022

Secondo Pyongyang «si sono tenuti nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite». Il Paese guidato da Kim Jong-un aveva già riconosciuto le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk.

Ucraina, la Corea del Nord riconosce i referendum nei territori occupati dalla Russia

Si rinforza l’asse Russia-Corea del Nord. Pyongyang ha infatti annunciato di ritenere legittimi i referendum sull’annessione da parte del Cremlino delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk e delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia: «Rispettiamo la volontà degli abitanti che aspiravano all’integrazione nella Russia e sosteniamo la posizione del governo russo nel fare di queste regioni parte della Federazione Russa», lo afferma Jo Chol Su, direttore generale del Dipartimento delle organizzazioni internazionali del ministero degli Esteri della Corea del Nord, citato dall’agenzia statale Kcna. Il regime di Kim Jong-un fa di nuovo parlare di sé, a poche ore dal lancio di un missile balistico che ha sorvolato il Giappone, destando enorme preoccupazione nell’arcipelago nipponico.

Secondo Pyongyang «si sono tenuti nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite». Il Paese guidato da Kim Jong-un aveva già riconosciuto le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk.
La Corea del Nord di Kim Jong-un ha riconosciuto i referendum nei territori ucraini occupati dalla Russia (Getty Images)

Nord Corea: «Rispettato il diritto all’autodeterminazione»

«I referendum si sono tenuti nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite, che sancisce i principi di uguaglianza delle persone e il loro diritto all’autodeterminazione, nel rispetto di procedure e metodi legittimi in un modo che ha reso possibile rispecchiare la volontà degli abitanti delle due repubbliche e delle due regioni», ha dichiarato Jo Chol Su. Si tratta delle prime dichiarazioni che arrivano da Pyongyang sui referendum di fine settembre, non riconosciuti dall’Ucraina e dal resto della comunità internazionale.

Secondo Pyongyang «si sono tenuti nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite». Il Paese guidato da Kim Jong-un aveva già riconosciuto le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk.
Vladimir Putin celebra insieme ai quattro governatori l’annessione dei territori occupati (Getty Images)

Corea del Nord, dito puntato contro gli Stati Uniti

Il ministero degli Esteri nordcoreano ha poi puntato il dito contro gli Stati Uniti, colpevoli di ignorare deliberatamente la volontà delle popolazioni locali in virtù di «doppi standard banditeschi», con l’obiettivo di «mantenere incontrastato il loro mondo unipolare». Gli Usa, ha continuato il funzionario, «hanno scatenato guerre di aggressione contro Stati sovrani come la ex Jugoslavia, l’Afghanistan e l’Iraq, ma non hanno mai subito condanne da parte del Consiglio di sicurezza Onu». L’Ucraina ha troncato ogni relazione diplomatica con la Corea del Nord a luglio, dopo che Pyongyang ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk.