È da almeno sette mesi che i russi stanno tentando di impadronirsi di Bachmut, diventata nelle ultime settimane l’epicentro dei combattimenti in Ucraina. Le forze di Mosca hanno conquistato diversi villaggi a Sud della città situata nella oblast’ di Donetsk, ma i tentativi di prenderla per il momento sono stati vanificati dalle truppe di Kyiv, con altissimi costi umani: ucraini e russi combattono per ogni metro, in trincea, come durante la Prima guerra mondiale. I morti, tutti i giorni, sono decine, se non centinaia. Dopo otto mesi di bombardamenti la città è completamente devastata. Una piccola Mariupol: i 7 mila residenti rimasti, sui 70 mila che contava, sopravvivono grazie agli aiuti umanitari. Tutto questo per una città famosa per la produzione di liquori e per una vicina miniera di sale, ma che appare di relativa importanza strategica, come hanno sottolineato molti analisti. E allora, perché Bachmut è diventata fondamentale per i russi?

Bachmut non ha una grande importanza strategica
Bachmut si trova lungo una linea ferroviaria, che però va da Kharkiv a Horlivka, a Sud della città: per i russi questa connessione non è particolarmente interessante. Bachmut non sorge nemmeno lungo l’autostrada che attraversa diagonalmente le regioni ucraine di Donetsk e Luhansk, collegando i due capoluoghi. La presa di Bachmut potrebbe dare alla Russia un punto d’appoggio strategico per lanciare un’offensiva più ampia contro le città di Sloviansk e Kramatorsk, controllate dagli ucraini a Nord. Ma non sembra abbastanza per spiegare il bagno di sangue in corso.
Il ruolo del gruppo Wagner: Prigozhin vuole la vittoria
L’esercito di Mosca ha iniziato l’attacco il 17 maggio e gli assalti si sono intensificati da agosto, cioè da quando a guidare l’offensiva è il gruppo Wagner, che qui ha schierato soldati, tank, cacciabombardieri. La battaglia di Bachmut è così diventata la guerra privata di Yevgeny Prigozhin, padre padrone del gruppo mercenario, deciso a dimostrare al vecchio amico Vladimir Putin (e ai generali di Mosca) che la vittoria in Ucraina debba passare per azioni più aggressive. La Wagner opera a braccetto, per così dire, con l’esercito regolare. I generali di Mosca, per non perdere la faccia, hanno gettato soldati su soldati nella mischia di Bachmut: spesso riservisti mobilitati da poche settimane, senza addestramento né equipaggiamento, diventati ben presto carne da macello.

La presa di Bachmut è diventata una questione di principio
Una possibile ragione per cui la Russia ha riversato così tanti uomini e risorse nella battaglia è che è diventata una questione di prestigio militare: dopo mesi di tentativi di conquistare la città, Mosca è riluttante ad ammettere la sconfitta. A seguito delle disfatte di Kharkiv e di Kherson, ha disperatamente bisogno di una vittoria. Una questione di prestigio e anche di principio.
La difesa da parte di Kyiv, che punta a una Severodonetsk-bis
Se è difficile spiegare perché la Russia stia investendo così tante forze e vite a Bachmut, lo stesso vale per l’Ucraina. La strategia di Kyiv potrebbe essere quella di ripetere ciò che è accaduto a Severodonetsk: dove, dopo aver trascinato i russi in una battaglia durata mesi, l’Ucraina ha fatto scattare nuove offensive a Nord e a Sud della città, dove le linee russe si erano assottigliate.

La città ha però un grande valore simbolico
Non bisogna poi sottovalutare l’importanza simbolica della città. Bachmut, che dal 1924 al 2016 si è chiamata Artemivs’k, è stata fondata nel XVI secolo all’epoca dello zar Ivan il Terribile, come avamposto per muovere contro i tatari di Crimea. Durante la guerra del Donbass, la città è stata brevemente controllata dalla milizia della Repubblica Popolare di Donetsk fino al 7 luglio 2014, giorno in cui l’esercito ucraino ne ha rivendicato la liberazione. Successivamente, nell’ambito della de-comunistizzazione del Paese, ha riassunto il toponimo originale di Bachmut.