Ucraina, Luigi Di Maio in Senato: «Al confine ci sono 190 mila soldati russi»
Il ministro degli Esteri, in senato per riferire sulla crisi, ha ribadito che le ambizioni di Putin su Donbass e Crimea lasciano presagire un intervento su larga scala del Cremlino nel Paese.
«Un gesto che rischia di esacerbare una situazione già molto tesa». Così Luigi Di Maio riferendo in Senato questa mattina sulla crisi tra Russia e Ucraina ha definito la scelta di Vladimir Putin di inviare truppe nei territori delle repubbliche separatiste, con funzioni di peace-keeping. Attualmente secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle la presenza russa lungo i confini con l’Ucraina «oscillerebbe tra le 170 mila e le 190 unità». Di Maio è anche tornato sulla conferenza stampa con cui Putin ha affermato di riconoscere le pretese di Donetsk e Lugansk, che coinvolgerebbero anche il resto del Donbass, ben oltre i territori in cui è forte la componente russofone, «quindi includendo zone attualmente sotto il controllo delle forze armate ucraine, chiedendo per giunta il riconoscimento dell’annessione illegale della Crimea. Questo duplice sviluppo rischia di aprire la strada ad un’operazione militare su larga scala della Russia in Ucraina».

Di Maio ha ribadito il pieno sostegno italiano all’integrità territoriale dell’Ucraina
L’Italia, comunque, ha ribadito il sostegno all’integrità e alla piena sovranità territoriale dell’Ucraina «nei suoi confini internazionalmente riconosciuti e rivolto un appello alle parti perché tornino al tavolo negoziale nei formati appropriati. Iniziative unilaterali allontanano il raggiungimento di condizioni di stabilità e sicurezza nella regione». In un contesto simile, suscettibile di repentini cambiamenti, ha proseguito Di Maio: «È importante mantenere lo stretto coordinamento già in atto con i partner dell’Unione Europea e con gli Alleati della Nato. Lo dimostrano, da ultimo, il Consiglio Affari Esteri straordinario dell’Unione e la riunione tra i Ministri degli Esteri dei Paesi G7, cui ho partecipato ieri a Parigi».

Ucraina, anche Giappone e Canada applicheranno sanzioni contro la Russia
Proseguono intanto le sanzioni nei confronti della Russia. Dopo Stati Uniti, Regno Unito e Germania, nella notte anche Canada e Giappone hanno deciso di applicare alcune restrizioni nei confronti di Mosca. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha inoltre avvertito la Russia che i principi della Carta Onu «non sono un menu a la carte. Non possono essere applicati selettivamente. Gli Stati membri li hanno accettati tutti e devono applicarli tutti».