Critiche all’Anpi e Pagliarulo, lui si difende: «Non sono putiniano»
Continuano ad aumentare le critiche al presidente dell'Anpi. Alcuni utenti social hanno ripescato vecchi post su Facebook del 2014 e li hanno usati per definirlo pro-Putin. Lui risponde: «Continueremo a condannare un'invasione sanguinosa».
Il momento difficile dell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani italiani, prosegue. Dopo le critiche ricevute prima per il manifesto con le bandiere ungheresi e poi per aver deciso di non esporre alcun simbolo della Nato al corteo del prossimo 25 aprile, adesso gli attacchi social sono diretti al presidente Gianfranco Pagliarulo. Alcuni utenti hanno riesumato post su Facebook risalenti al 2014, dopo la prima invasione del Donbass, scritti proprio dal numero uno dell’Anpi. L’attacco è di essere contro l’Ucraina. Ma lui non ci sta e si difende: «Non sono putiniano».
I post del 2014 ripresi contro Pagliarulo
Molti utenti di Twitter e Facebook si sono scagliati nelle scorse ore contro il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo. Hanno ripreso alcuni suoi post scritti sui social in occasione dell’invasione del Donbass del 2014, in cui sembra schierarsi contro l’Ucraina. Pagliarulo, ad esempio, parlava di «regime nazistoide di Kiev, responsabile di eccidi efferati, assassinii e torture», scagliandosi contro la Nato perché i «nazisti di Kiev sostenuti dall’occidente». In un altro post in cui fa riferimento ai bombardamenti scriveva: «C’è il cattivo Putin – come sempre gli americani hanno diabolicamente dipinto il leader di un paese prima di aggredirlo -, e poi ci sono i buoni, fra cui la Nato». Tante le polemiche e c’è chi ne chiede le dimissioni.
Quando si dimette #Pagliarulo dalla presidenza di #ANPI? pic.twitter.com/GDySiO3BGu
— Comitato Ventotene (@ComVentotene) April 17, 2022
Pagliarulo: «Non sono putiniano»
La risposta di Gianfranco Pagliarulo è arrivata in un video autoprodotto e pubblicato sul Fatto Quotidiano. Il presidente dell’Anpi si difende: «Non sono putiniano. Antifascista sempre e condanno l’invasione dell’Ucraina. Continueremo a condannare un’invasione sanguinosa, a sostenere il cessate il fuoco e il ritiro dei russi, a dire no all’invio di armi: l’obiettivo è la pace, condividiamo gli appelli del Papa. Per questo manifesteremo il 25 aprile». La difesa di Pagliarulo prosegue: «Hanno frugato nei miei post del 2015 per dimostrare che sono seguace di Putin. Io mi riferivo ai cambi di regime in Ucraina tra il 2013-2014 e l’avvio della guerra civile nel Donbass».