Nella notte tra il 13 e il 14 gennaio molti siti governativi dell’Ucraina sono stati oggetti di un cyber attacco su vasta scala. Tra questi, il sito dei ministeri degli Affari esteri, delle Emergenze e dell’Educazione e della Scienza venerdì mattina risultano inaccessibili. Poco prima dell’oscuramento, è comparso un messaggio di minacce scritto in ucraino, russo e polacco che metteva in guardia i cittadini: «Ucraini, preparatevi al peggio, tutti i vostri dati personali stati caricati sul web». Il tutto accompagnato da una bandiera ucraina sbarrata. L’attacco non è stato ancora rivendicato, ma preoccupa il fatto che sia avvenuto in un momento di altissima tensione tra Kiev e Mosca, accusata dall’Occidente di voler invadere il Paese. Il governo ucraino dal canto suo ha confermato il «massiccio cyber attacco» contro i siti web di «diverse agenzie dello Stato, fra cui il ministero degli Esteri» che «ora sono temporaneamente fuori servizio». «I nostri specialisti», si è limitato a dichiarare in una nota il portavoce del ministero degli Esteri, Oleg Nikolenko, «hanno già iniziato a ripristinare il lavoro dei sistemi IT e la le unità di polizia specializzate in informatica hanno aperto una inchiesta».
NEWS IN KYIV: Several Ukrainian government websites down due to a major a cyberattack. Below is the @MFA_Ukraine website now. It reads in part: "Ukrainians!…All information about you has become public, be afraid and expect worse." Sites of MOD and Education ministry also down. pic.twitter.com/3lbA06Q3Fl
— Christopher Miller (@ChristopherJM) January 14, 2022
Kiev punta il dito contro Mosca: il report dei Servizi dello scorso novembre
Non è la prima volta che l’Ucraina è vittima di attacchi del genere. Nel 2017 gli hacker colpirono alcune infrastrutture sensibili e nel 2015 la rete elettrica. Nel dicembre 2018 le autorità ucraine dichiararono di aver sventato un massiccio cyber attacco messo in atto dalla Russia. I servizi di sicurezza di Kiev, in una nota, fecero sapere che gli hacker avevano utilizzato documenti contenenti dei virus per carpire informazioni sul sistema informativo del sistema giudiziario del Paese. Lo scorso novembre il Servizio di Sicurezza ucraino (Sbu) in un dossier di 35 pagine aveva esplicitamente accusato dei cyber attacchi degli ultimi sette anni il Servizio di Sicurezza federale russo (Fsb). Il dossier conteneva prove, nomi e modus operandi della offensiva cibernetica. Secondo lo Sbu, i pirati sarebbero ufficiali dell’intelligence russa e ucraini favorevoli all’annessione della Crimea del 2014 operativi a Sebastopoli e membri del gruppo Armagedon (chiamato anche Gamaredon o Primitive Bar). Sarebbero responsabili di ben 5 mila attacchi informatici a ministeri, ospedali, impianti idrici e banche ucraine.
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