Creato diversi anni fa da Jack Dorsey e diventato uno dei social network più utilizzati a livello mondiale, Twitter è stato acquisito da Elon Musk per 44 miliardi di dollari: vediamo quando è nato e come potrebbe cambiare dopo l’operazione dell’imprenditore.
Twitter: come è nato
Nato effettivamente nel 2006 grazie ad un team composto da Jack Dorsey, Noah Glass, Biz Stone ed Evan Williams, Twitter è stato il frutto di un’idea maturata dal primo a partire dagli anni Duemila. Dorsey voleva infatti sviluppare una piattaforma che permettesse lo scambio di SMS attraverso il web utilizzabile dai dispositivi cellulari.
Nel 2006 presentò dunque il suo progetto alla Odeo, una società californiana che si occupava di creare strumenti con cui gli utenti avrebbero potuto registrare e condividere podcast. I suoi tre fondatori, Glass Stone e Williams, decisero di supportare il progetto di Dorsey e iniziarono a collaborare con lui per elaborare la piattaforma. Faticando a decollare come concepita originariamente, Glass le apportò delle modifiche per rendere il progetto più funzionale: fu così che Twitter prese sempre più le sembianze di un vero e proprio social network caratterizzato dalla condivisione di messaggi di massimo 140 caratteri.
Twitter iniziò la sua vera crescita nell’aprile del 2007 e in soli cinque anni riuscì a raggiungere i 500 milioni di utenti. Dopo un 2015 critico, con solo il 10% di attivi rispetto all’anno precedente, gli addetti hanno apportato (e continuano a farlo) numerosi interventi che ne hanno modificato in parte l’asset originario.
Twitter: come potrebbe cambiare
Ulteriori modifiche potrebbero giungere dopo l’acquisizione del social da parte del CEO di Tesla, che ha sempre visto in esso un luogo per offrire la massima libertà di parola. La prima questione che salta all’occhio in questo senso riguarda la possibile riammissione di Donald Trump. Una volta rimosso da Twiitter, l’ex presidente americano si era ricreato il proprio spazio in un social tutto suo, Truth: resta ora da capire se Musk deciderà di riammetterlo in nome della libertà di espressione o se proseguirà la via dei proprietari precedenti.
Il secondo cambiamento che potrebbe avvenire riguarda l’introduzione del tanto discusso tasto di Edit per la modifica a posteriori dei tweet già pubblicati (in suo sondaggio realizzato sulla piattaforma dallo stesso Musk, il 73% degli utenti che avevano risposto si era dichiarato a favore).
Terza novità da prendere in considerazione è poi l’ipotetica cancellazione delle pubblicità per gli utenti premium Blue. Dato che Twitter ha storicamente fatto il 90% del suo profitto dagli annunci, si tratterebbe di un grande cambiamento per il modello di reddito dell’azienda.