Mal di Twitter

Redazione
17/08/2021

Il social ha cambiato il nuovo design dopo le lamentele degli utenti per problemi alla vista e dolore alla testa. Nel mirino il nuovo font Chirp.

Mal di Twitter

Mal di testa dopo aver usato Twitter. Stavolta il problema non riguarda l’eccessivo tempo trascorso sui social network, ma un difetto nella nuova progettazione del sito presentata solo la scorsa settimana e dedicata sia ai browser desktop che ai device mobile. L’obiettivo del cambio di look era, come confermato dalla società, quello di dare maggiore risalto a foto e video aumentando il contrasto dei colori e rimuovendo elementi che potevano confondere la vista come sfondi grigi e linee divisorie non necessarie. È cambiato persino il classico colore blu del social, meno acceso rispetto a prima. Come sottolinea la Bbc però, molti utenti hanno lamentato con vari tweet problemi e disagi alla vista, spingendo il social network a rivedere il suo progetto. «A seguito delle segnalazioni, stiamo apportando modifiche al contrasto su tutti i pulsanti per renderli più facili da vedere», ha fatto sapere la società con un tweet dall’account ufficiale. E il giorno dopo ha aggiunto: «Abbiamo identificato problemi con il carattere Chirp per gli utenti di Windows e stiamo lavorando attivamente su una soluzione».

Fra gli elementi di maggiore disturbo, infatti, ci sarebbe proprio il nuovo font scelto da Twitter per sostituire il vecchio Helvetica usato in precedenza. Già annunciato a gennaio dal responsabile del brand Derrit DeRouen «per migliorare la trasmissione di emozioni e limitare le imperfezioni», Chirp ha però scatenato la rabbia degli utenti, che chiedono l’introduzione di un’opzione che consenta di personalizzare il font in base a gusti e necessità.

Social che vai, polemica che trovi

Non è la prima volta che Twitter finisce nella bufera. Nel 2017 infatti, un restyling dell’app che aveva smussato i contorni delle icone aveva sollevato l’ilarità generale, tanto che gli utenti avevano inondato le bacheche social con meme dedicati. Non era andata meglio nemmeno tre anni prima. Nel 2014 infatti il social aveva pensato di modificare home page e funzionalità per renderle più simili a quelle di Facebook, col tentativo di allargare il bacino di utenza: una mossa definita da alcuni persino «disgustosa». Stessa sorte è toccata a Snapchat, piattaforma social molto diffusa tra i giovanissimi, finita sotto il fuoco incrociato della critica nel 2018 per aver provato a cambiare il suo look nel tentativo di incorporare al meglio le pubblicità. In quell’occasione, l’83 per cento degli utenti aveva postato recensioni negative, tanto che alcuni avevano persino contattato il supporto tecnico per chiedere di tornare alla vecchia versione.