Alla faccia del free speech. Mercoledì Twitter ha sospeso @ElonJet, l’account che tracciava la posizione del jet privato di Elon Musk. E dire che il nuovo proprietario del social un mese fa aveva assicurato che il suo «impegno per la libertà di parola» avrebbe riguardato anche l’account che seguiva il suo aereo, «nonostante questo comporti un rischio per la sicurezza personale».

Il messaggio ricevuto da Sweeney
L’account con oltre mezzo milione di follower era gestito dal ventenne Jack Sweeney, studente universitario della Florida, che aveva utilizzato le informazioni di tracciamento dei voli disponibili a tutti per creare un’allerta automatica su Twitter ogni volta che il ‘Gulfstream‘ decollava o atterrava. È stato lo stesso Sweeney a comunicare la cancellazione del profilo condividendo uno screenshot ricevuto da Twitter: «Dopo un’attenta revisione, abbiamo stabilito che il tuo account ha violato le regole di Twitter e quindi è stato sospeso in modo permanente». Il suo ultimo post mostrava lunedì il jet del patron di Tesla che decollava da Oakland, in California, e atterrava a Los Angeles 48 minuti dopo.
La trattativa tra Musk e Sweeney finita male
Prima di comprare Twitter, Musk aveva offerto al ventenne 5 mila dollari per chiudere l’account e «impedire ai pazzi di rintracciare i suoi voli». Sweeney aveva rilanciato chiedendone 50 mila per pagarsi il college più unaTesla Model 3. Controproposta che Musk non aveva accettato. Non solo. Ora il miliardario ha minacciato di fare causa a Sweeney perché a suo dire, l’auto con a bordo il figlio X di solo due anni sarebbe stata seguita da uno «stalker pazzo» che credeva di inseguire lui. Sarebbe stato questo episodio a spingerlo a rivedere le sue posizioni sulla libertà di espressione. Ieri infatti Musk ha annunciato che «ogni account che diffonde informazioni personali su dove si trova una persona in tempo reale sarà sospeso in quanto violazione della sicurezza fisica».