Immediatezza e semplicità d’uso. Twitter è diventato lo spazio in cui, a forza di cinguettii e condivisioni, si svolge il dibattito politico. Un parlamento fuori dalle Aule. Così appare oggi il social network creato nel 2006 da Jack Dorsey, in cui i leader dei partiti sono diventati influencer. Ma a loro volta, da chi sono influenzati gli influencer di Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi? La risposta in un’analisi svolta da Adl Consulting in collaborazione con Elif Lab, che ha esaminato il network di 42151 account generato su Twitter dai follow dei parlamentari italiani e quello prodotto dai membri del Governo.
In parlamento e al governo tutti si seguono tra loro
Prima di tutto alcune precisazioni: nelle due Camere e anche nell’esecutivo, tutti seguono praticamente tutti. Tra gli account esterni più seguiti, invece, ci sono quelli dei giornalisti, meglio se vicini alla propria area politica, e delle testate per cui essi lavorano. Follow à gogo anche per i partiti politici stranieri affini, per così dire. Per quanto riguarda il centrosinistra, spiccano le preferenze per Giuseppe Conte e Carlo Calenda. I due sommano uno score di centralità pari, rispettivamente, a 320 e 340. Con tale espressione si fa riferimento non solo al numero di follow, ma alla complessiva rete di interazioni generata da quel profilo. Insomma, alla visibilità dell’account nell’area analizzata. Alla luce di ciò, fra i più gettonati ci sono i profili dell’economista Carlo Cottarelli (320) e, segno dei tempi, del virologo Roberto Burioni (270). Tra i giornalisti spiccano Myrta Merlino, Claudio Cerasa, Tommaso Labate e Federica Angeli (240). Com’è normale, i dem nostrani hanno una grande fascinazione per i democratici d’Oltreoceano: soprattutto per Joe Biden, Kamala Harris (entrambi 250) e Alexandria Ocasio-Cortez (220). In Europa, attenzione sempre alta per i tweet di Ursula von der Leyen (220). E se è vero che Enrico Letta sui social tira meno di Salvini e Meloni, segue decisamente di più. Tredicimila circa i profili followati dal segretario del Pd, tra cui quelli di Luca Bizzarri, Selvaggia Lucarelli e Alessandro Gassman. Sono 12 mila invece gli account seguiti da Laura Boldrini, che non si perde un tweet di Dio (non quello vero), così come di Fiorella Mannoia, compagna di tante battaglie femministe. Più interessante, non ce ne vogliano i suoi ex compagni di partito, Matteo Renzi. Notoriamente appassionato di calcio, segue la sua Fiorentina così come il Torino (le tifoserie sono gemellate), ma non disdegna i tweet spesso schierati dell’ex juventino Claudio Marchisio. Il leader di Italia Viva è tra i follower de Gli Autogol e di Sandro Piccinini, «proprio lui!».

Nel centrodestra in testa papa Francesco
Nel centrodestra l’indice di centralità più alto è per Papa Francesco (300), subito dietro, a ruota, l’ex presidente del Consiglio Conte. Tanta attenzione ai tweet dei giornalisti. In ordine troviamo Augusto Minzolini (270), Nicola Porro, Alessandro Sallusti (260 entrambi), Vittorio Feltri (210) e Giuliano Ferrara (200). Molto gettonato l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso (230). Pareggio sostanziale tra Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri. Matteo Salvini e Giorgia Meloni vantano oltre un milione di follower, ma seguono decisamente meno account rispetto ai democratici. Il leader della Lega ha messo follow a circa duemila profili: non si perde un tweet del clan Trump, così come della Ducati (e dei suoi piloti, anche passati), riversa poi grande attenzione sul mondo dello spettacolo, a tutto tondo. Segue infatti Iva Zanicchi, Fausto Leali, Andrea Bocelli, Massimo Boldi, Jerry Calà, Red Ronnie, Antonella Clerici. Giorgia Meloni è follower di Vox e del suo leader Santiago Abascal, di numerosi politici ungheresi e di vari cardinali, da buona cristiana. Segue inoltre Lorella Cuccarini, Simone Cristicchi, Francesco Facchinetti (ma non Conor McGregor), Biagio Antonacci, Leonardo Pieraccioni, Ezio Greggio. Pochi i follow concessi da Silvio Berlusconi: spiccano FederAnziani, Movimento Animalista e il Milan. Per la serie, certi amori non finiscono.
Movimento 5 stelle, Conte segue Bill Gates, Di Maio preferisce Fedez
In mezzo, il Movimento 5 stelle. Lo stato maggiore del Fatto Quotidiano (260), ovvero la triade Travaglio-Gomez-Padellaro è particolarmente apprezzata in termini di fonte d’attenzione, ma ancora più successo riscuotono i grillini extraparlamentari: Beppe Grillo (240), Virginia Raggi (350), Chiara Appendino (290). Molto parco nei suoi follow l’ex premier Conte: solo profili di politici, giornali e associazioni, con l’eccezione di Bill Gates. Luigi Di Maio segue invece Fedez (180, in generale il cantante con più follow dai nostri politici), il corregionale Enrico Varriale, Beppe Fiorello, Fabio De Luigi e la Ferrari. Twitter, si sa, è anche satira: nel M5s la sfida è vinta dalla pagina Spinoza, mentre il resto dei parlamentari preferisce ridere con le battute de Le frasi di Osho.
