Una delle prime decisioni di Elon Musk, quando il 27 ottobre 2022 ha rilevato Twitter, è stata quella di riportare sul social diversi negazionisti climatici, banditi dalla piattaforma per aver diffuso disinformazione sul Covid-19. Molti di questi non hanno perso tempo e sono tornati subito a twittare contro il riscaldamento globale. E forse è proprio per questo che secondo la Climate Action Against Disinformation (Caad), da quando Musk ha assunto la guida della piattaforma si sono moltiplicati i post fuorvianti sull’argomento.
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La “truffa climatica” fa capolino nelle ricerche e insinua il dubbio
Secondo il rapporto del Caad, tra il 29 ottobre e il 27 novembre, cioè prima, durante e dopo la Cop27 di Sharm El-Sheikh, sono stati inviati tra Facebook e Twitter almeno 267 mila post scritti da quasi 140 mila utenti unici e condivisi circa 1,3 milioni di volte. Durante la Cop 27, Twitter stava attivamente promuovendo il termine “climate scam” (truffa climatica) quando gli utenti cercavano notizie sul clima. E non solo: ancora adesso quando nella barra di ricerca si scrive la parola “clima”, il primo risultato che Twitter consiglia è proprio “climate scam”. Il rapporto afferma che «non è chiaro perché la “truffa climatica” abbia acquisito maggiore importanza rispetto a tanti altri termini. Ma quello che sta accadendo nell’ecosistema dell’informazione rappresenta una minaccia diretta all’azione climatica. Pianta i semi di dubbio e fa pensare alle persone che forse non c’è consenso scientifico».
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Complotti e bufale affini alla destra ottenevano più interazioni
Secondo il rapporto, gli influencer della disinformazione più prolifici su Twitter sono 12, raccogliendo più di 344 mila condivisioni su 388 post a tema climatico riguardanti la Cop27. Nove di questi sono account verificati, che vanno dai 65 mila ai 2 milioni di follower. I risultati dello studio spiegano che i messaggi sulle teorie del complotto sul clima nel periodo della Cop 27 sembravano oscurare qualsiasi altra narrativa. Messaggi che affermavano come il cambiamento climatico fosse una bufala ricevevano più “Mi piace” e condivisioni di qualsiasi altra affermazione. Si trattava quasi sempre di contenuti generalmente allineati con politiche di destra.
Retweet if you think climate change is a scam👍
— PeterSweden (@PeterSweden7) November 7, 2022
I negazionisti festeggiano la maggiore visibilità: «Speriamo continui così»
Anche gli stessi utenti anti-clima si sono accorti di questa popolarità sul social. Marc Morano, uno dei più attivi negazionisti climatici sui social, in un’intervista concessa a dicembre a E&E News commentava così: «Il mio account Twitter e molti altri che si oppongono alla visione climatica hanno tutti aumentato notevolmente la visibilità da quando Musk ha preso il controllo di Twitter. Qualunque cosa Musk stia modificando, spero che continui così».
Nel 2022 sono stati più di 850 mila i tweet sullo scetticismo climatico
Una recente analisi dell’University of London ha rilevato che nel 2022 i tweet sul negazionismo del clima hanno raggiunto il massimo storico: a dicembre c’erano stati più di 850 mila tweet o retweet di scettici, un aumento rispetto ai 650 mila del 2021 e ai 220 mila del 2020. Katharine Hayhoe, climatologa e scienziata capo di Nature Conservancy, per settimane è stata attaccata per i suoi messaggi sul cambiamento climatico da una moltitudine di bot e profili anti-clima. Analizzando i tweet e conducendo esperimenti per verificare quale sia la reale entità del fenomeno, ha riscontrato «un notevole aumento dell’attività di troll e bot sui tweet sul clima negli ultimi mesi». In 24 ore ha ricevuto 3 mila risposte da critici/troll e ha twittato: «Non sono del tutto sicura di cosa stia succedendo, ma nell’ultimo mese è in corso qualcosa di radicalmente diverso che, secondo i miei dati, ha aumentato di 15–30 volte l’attività di troll e bot sui tweet sul clima». Il clima, in questo caso anche quello social, si sta facendo sempre più irrespirabile.