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Turismo, si ricomincia: aperte le rotte, è boom di prenotazioni

Burgio (Alpitour): richieste più che raddoppiate. Ma ora serve riaprire ad altre destinazioni a lungo raggio, che sono quelle più profittevoli

30 Settembre 2021 10:47 Redazione

Nuova speranza per tour operator e agenzie di viaggi: l’apertura di alcuni corridoi turistici extra Ue voluta dal Ministro della Salute è una vera boccata di ossigeno per uno dei settori più colpiti dal Covid, e che registra i maggiori guadagni proprio dalle vacanze a lungo raggio.

Riaperture per il turismo: dove si può andare

Gli italiani posso iniziare a preparare le valige per Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto – limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam: mete regine del turismo invernale, potranno finalmente far ripartire l’outgoing. Senza dimenticare gli Stati Uniti, che hanno finalmente annunciato la fine del travel ban – paradosso dei paradossi: i cittadini americani potevano recarsi in vacanza in Italia, ma noi da loro no.

Riaperture per il turismo: la fiducia di Astoi

«Accogliamo con favore il segnale positivo sui corridoi turistici Covid-free: adesso bisogna fare in modo che questo sia solo un primo passo verso la rapida riapertura complessiva delle mete extra Ue dove è possibile da subito viaggiare in sicurezza, come previsto in altri paesi dell’Unione Europea». È questo il pensiero, riportato in una nota congiunta, da Astoi Confindustria Viaggi, Fto – Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio, Ibar e Maavi Conflavoro all’indomani dell’ordinanza del ministro Speranza.

Riaperture per il turismo:boom di prenotazioni

E già i telefoni dei tour operator e delle agenzie di viaggi hanno ripreso a squillare: boom di richieste per Maldive, Egitto e Repubblica Dominicana. «A qualche ora dall’annuncio stiamo riscontrando già una buona risposta sui nostri sistemi: +30% dei preventivi, +400% di ordini sulle Maldive, +200% di ordini sulla Repubblica Dominicana ed Egitto. C’è ancora molto lavoro da fare, la macchina del turismo è piena di servizi e non si può accendere o spegnere la luce, ma siamo molto felici di questa prima apertura» ha detto Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato di Alpitour World, ad askanews.

Riaperture per il turismo: prima risalita da marzo 2020

Una prima misura che fa ben sperare il turismo organizzato, che da marzo 2020 è stato costretto a lavorare con il freno a mano tirato: è vero che durante le due precedenti estati i cittadini italiani hanno avuto la possibilità di raggiungere mete dell’Unione Europea, ma il comparto trae linfa soprattutto dai viaggi a lungo raggio. Senza considerare che senza la possibilità di raggiungere località esotiche, la stagione invernale risulta poco remunerativa per to e agenzie.

La garanzia dei tour operator: sicurezza priorità massima

«Come tour operator, agenti di viaggio e professionisti del turismo faremo il massimo per ottemperare alle prescrizioni e, sulla base delle prime risposte dei nostri clienti e della loro applicabilità, ci riserviamo di proporre dei miglioramenti nel tavolo tecnico di monitoraggio istituito presso il Ministero della Salute. D’altronde la sicurezza dei clienti è da sempre in cima alle nostre priorità. Tuttavia non sarà la piccola lista di destinazioni sbloccate in queste ore a risolvere i nostri problemi. Ci vorrà ben altro per consentirci di limitare i danni in un 2021 che finora è peggiore persino del 2020 e che mette a rischio 40mila lavoratori del turismo organizzato italiano, un comparto che nella normalità lavora 12 mesi all’anno e non solo nei periodi di vacanza» prosegue la nota congiunta delle Associazioni.

Burgio: ci sono altre destinazioni turistiche in lista d’attesa

«Ci sono molte altre destinazioni che il settore vorrebbe riaprire: parlo di Capo Verde, parlo di Madagascar o Zanzibar, Messico, Cuba… Ci arriveremo. È importante che si sia cominciato ad abbattere questa barriera per i viaggiatori italiani, che risultava anche un po’ incomprensibile. Qui non si tratta solo di mandare qualcuno in vacanza per Pasqua alle Canarie, si sta parlando di tutto il lavoro che una vacanza porta con sé, per le agenzie, per i trasporti, per i tour operator, per i servizi locali» racconta Burgio ad askanews.

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