Avevano manifestato solidarietà a Osman Kavala, filantropo oppositore di Recep Tayyip Erdogan e da quattro anni detenuto. Per questa ragione, adesso, dieci ambasciatori stranieri in Turchia dovranno lasciare il Paese. «Persone non grate», le ha definite lo stesso presidente, nel momento in cui ha comunicato la notizia. Si tratta dei rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Germania, Canada, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi, Nuova Zelanda Norvegia e Svezia. Gente che a detta del Sultano «si sveglia e pensa a Kavala, che altro non è se non il rappresentante turco di Soros». Per loro dunque si chiuderanno le porte del Paese: «O impareranno a capire la Turchia o dovranno andarsene».
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Chi è Osman Kavala, detenuto in Turchia da quattro anni
Ma chi è Kavala? Si tratta del fondatore di Anadolu Kultur, organizzazione attiva nella promozione dell’arte e nel contrasto alle violazioni dei diritti umani. Incarcerato dal 2017 quando venne considerato tra i promotori delle proteste sfociate nel tentativo di golpe del 2016. Nell’occasione venne fermato all’aeroporto di Istanbul di ritorno da un viaggio nella parte Sud-est del Paese, dove è più consistente la presenza curda. Non è un caso che l’attività di Anadolu Kultur lì sia particolarmente intensa e impegnata nella difesa delle minoranze.
President Erdogan says 10 ambassadors who issued statement on Kavala case ‘should either understand Turkey or they should leave’
— ANADOLU AGENCY (@anadoluagency) October 23, 2021
Personaggio inviso a Erdogan, Kavala lo scorso anno era stato assolto da altre accuse relative alle manifestazioni antigovernative del 2013. Attualmente si trova rinchiuso nel penitenziario di Silivri, a Istanbul. Il suo è diventato nel tempo un caso di interesse nazionale, al punto che nel 2019 anche il Consiglio d’Europa, di cui la Turchia è membro dal 1950, ne aveva chiesto la liberazione. La mancata presa d’atto di tale ultimatum entro la fine del mese potrebbe tradursi in un’infrazione ai danni della Turchia.