Il presidente tunisino Kaïs Saïed ha incaricato Néjla Bouden di formare il nuovo governo. Lo rende noto uno stringato comunicato della Presidenza tunisina che ha precisato che tale decisione è stata adottata ai sensi dell’articolo 16 del decreto presidenziale 117 relativo alle misure eccezionali. È la prima volta nel mondo arabo che una donna viene incaricata premier, riferiscono i media locali.
Chi è Néjla Bouden
La presidenza non ha reso noto la biografia della Bouden. La neo premier è una celebre professoressa di Geologia presso la Scuola Nazionale degli Ingegneri di Tunisi ENIT.
Bouden ha ricoperto anche la carica di Direttore Generale e Capo dell’Unità di Gestione del Progetto di Modernizzazione dell’Istruzione Superiore a sostegno dell’occupazione, PromESSE. In seguito è passata a ricoprire la carica di Policy Officer presso il Gabinetto del Ministro dell’Istruzione Superiore, Chiheb Bouden, nel 2015.
Le leggi eccezionali di Saied
Nei giorni scorsi centinaia di tunisini erano scesi in piazza per chiedere la fine delle misure eccezionali imposte dal presidente Kais Saied. Il 25 luglio scorso, infatti, il presidente aveva licenziato il primo ministro e i membri del governo. Aveva poi sospeso il Parlamento e assunto l’autorità esecutiva. Diversi attivisti, politici e difensori dei diritti umani hanno preso parte alla protesta, che si è svolta davanti al Teatro Municipale in Habib Bourguiba Avenue, nel centro di Tunisi. Mentre i detrattori di Saied insistono sul fatto che il presidente avrebbe ordin un colpo di stato per assumere i pieni poteri, Saied sottolinea che le misure eccezionali hanno invece lo scopo di salvare il Paese.
Un membro del parlamento indipendente, Ayyad Al-Loumi, che ha preso parte alla protesta, ha detto a fonti giornalistiche straniere, che la manifestazione era una dimostrazione di opposizione al colpo di stato di Saied. La scelta di dare l’incarico di formazione del governo a una donna, vista come figura “debole”, sarebbe quindi un segnale della volontà di accentrare il potere sulla figura del Presidente. In questo modo il Governo è delegittimato davanti al Parlamento.