In un discorso di quasi due ore, Donald Trump ha lanciato la sua terza campagna presidenziale in vista delle elezioni del 2024. E lo ha fatto in “grande stile”: «Avremo la terza guerra mondiale se qualcosa non cambia in fretta. Sono l’unico candidato che può fare questa promessa: impedirò che accada», ha detto il tycoon alla convention dei conservatori che si è svolta al Gaylorr National & Resort Convention Center in Maryland, poco fuori Washington, sottolineando di essere stato «l’unico presidente a non aver fatto guerre e sotto il quale la Russia non ha preso alcun Paese».

«Se tornerò alla Casa Bianca saremo una nazione libera»
A tal proposito ha aggiunto: «Prima di arrivare nello Studio Ovale, farò finire la disastrosa guerra tra Russia e Ucraina». Definendo le elezioni del 2024 «la battaglia finale» per l’America, ovviamente The Donald ha puntato il dito contro l’attuale presidente e l’establishment democratico: «Cacceremo Joe Biden dalla Casa Bianca, dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato. Se mi farete tornare alla Casa Bianca, saremo una nazione libera. Il loro regno sarà finito. Non siamo più un Paese libero. Non abbiamo una stampa libera. Non abbiamo niente di libero». Nel sondaggio interno alla convention l’ex presidente ha stravinto con il 62 per cento delle preferenze.
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«Scacceremo guerrafondai, globalisti e comunisti»
L’obiettivo di Trump è, da slogan, rendere di nuovo grande l’America. Ecco la sua ricetta: «Spazzeremo il deep state. Espelleremo i guerrafondai. Scacceremo i globalisti e i comunisti. Butteremo via la classe politica che odia il nostro Paese. Batteremo i Democratici. Distruggeremo i mezzi di comunicazione che diffondono notizie false. Licenzierò i burocratici e le ombre oscure che hanno strumentalizzato il nostro sistema giudiziario e riporterò di nuovo il popolo alla guida del Paese». Trump ha poi ribadito che, se eletto, bloccherà per quattro anni tutto l’import dalla Cina, togliendo al gigante asiatico lo status speciale nel commercio, allo scopo di liberare gli Stati Uniti dalla dipendenza da Pechino. Parlando con i giornalisti prima del discorso, Trump ha detto inoltre che rimarrà in corsa per la Casa Bianca anche se sarà incriminato nelle indagini penali in corso sulla sua gestione dei documenti presidenziali e sul suo ruolo nell’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti.