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Cinque scene cult per ricordare il genio di Massimo Troisi

Da il minollo dell’Arca di Noè fino ai celebri fiorini di Non ci resta che piangere, Tag43 ricorda Massimo Troisi con cinque dei suoi più famosi sketch.

4 Giugno 2021 13:274 Giugno 2021 13:28 Claudio Ravel
massimo troisi: cinque sketch per ricordarlo nell'anniversario della morte

Avrebbe 68 anni, oggi, Massimo Troisi, scomparso il 4 giugno 1994 nella sua villa di Ostia. Nato a San Giorgio a Cremano – a due passi da Napoli – il 19 febbraio 1953 Troisi è stato tradito dal cuore. Soffriva di disturbi cardiaci fin dalla tenera età. Operato a Houston, in Texas, era in attesa di sottoporsi a trapianto di cuore. Pochi giorni prima aveva terminato le riprese del film Il Postino, con interpreti Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta. Tag43 lo ricorda con cinque memorabili scene.

Ricordando Troisi: il minollo ne L’Arca di Noè

L’Arca di Noè (1970) è uno degli sketch più riusciti messi in scena dal trio La Smorfia. Massimo Troisi interpreta il ruolo del clandestino che cerca di trovare rifugio sull’Arca. Lello Arena veste i panni di Noè, Enzo Decaro quelli di Cam. La nave è zeppa di animali e, pur di trovare un posto, Troisi sostiene di essere un “minollo”…

Sempre con La smorfia come non ricordare la gag di San Gennaro con Lello Arena del 1970 per la trasmissione Non Stop di Enzo Trapani.

Ricordando Troisi: Gaetano in Ricomincio da tre

Altra scena memorabile è in Ricomincio da tre (1981). Troisi-Gaetano si traferisce a Firenze in cerca di lavoro. Timido, introverso ma propenso all’ironia, conosce Marta (Fiorenza Marchegiani) e s’innamora. Torna a Napoli dal suo amico Lello Sodano (Lello Arena) ma l’amore lo riporta verso la Toscana. Durante le sue peripezie incontra un giovane succube della zia e fa di tutto per restituirlo alla vita.

 

Ricordando Troisi: Vincenzo in Scusate il ritardo

In Scusate il ritardo (1982) Troisi interpreta Vincenzo, giovane napoletano disoccupato, cerca di intrecciare una relazione sentimentale con Anna (Giuliana De Sio). I due si frequentano ma alla fine la ragazza, insoddisfatta del rapporto, lo lascia. Galeotto fu il Napoli e il vantaggio del Cesena, che segna l’incrinatura della frequentazione della coppia.

 

Ricordando Troisi: con Benigni in Non ci resta che piangere

Nel film Non ci resta che piangere (1984) un maestro elementare (Roberto Benigni) e un bidello (Troisi) si ritrovano d’improvviso nel 1492. Tra mille avventure, Saverio ha l’idea di andare in Spagna a fermare Cristoforo Colombo, per impedirgli di scoprire l’America. Sulla loro strada troveranno un’amazzone, Leonardo da Vinci e dei doganieri in cerca di fiorini. La battuta «Chi siete, cosa portate, ma quanti siete, un fiorino» è diventata cult.

 

Ricordando Troisi: la poesia de Il Postino

Ne Il Postino (1994), l’ausiliario Mario Ruoppolo ha un sogno: servire Pablo Neruda (Philippe Noiret), esule con la moglie in Sicilia. Tra i due nasce un rapporto di profonda stima e amicizia. Troisi viene candidato – postumo – all’Oscar come miglior attore protagonista. La pellicola riceve altre tre nomination – miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale – ma l’Oscar viene assegnato solo per la miglior colonna sonora. Quando Noiret firma la sua dedica all’amico e compagno Mario, la scena lascia l’amaro in bocca. Invertendo i ruoli dei protagonisti, quella firma è l’ultimo lascito dell’artista napoletano al pubblico che lo ha amato.

 

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