Sono saliti a 10 i casi di trichinellosi in provincia di Foggia. I casi sono stati riscontrati a San Marco in Lamis e confermati dal sindaco Michele Merla a seguito di alcuni controlli da parte dell’Asl Veterinaria su dei prodotti alimentari con sospetta infestazione da trichinella.
Trichinellosi in provincia di Foggia: i sintomi e la diagnosi
Una persona è stata ricoverata presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, mentre le altre stanno proseguendo le loro cure in casa. In passato in Puglia ci sono già stati casi simili causati dal consumo di carni crude di cavallo importate dall’estero. Si tratterebbe di suini allevati allo stato brado e macellati clandestinamente, carne cruda o poco cotta o salsicce di cacciagione di cinghiale.

Il periodo di incubazione nell’uomo è generalmente tra gli 8 e i 15 giorni, ma può variare tra i 5 e i 45 giorni a seconda della quantità di parassiti ingeriti. I primi sintomi che compaiono sono diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori e febbre.
La carne di cinghiale va consumata ben cotta, in modo che gli eventuali parassiti presenti siano distrutti dal calore. Il colore della carne deve virare dal rosa al bruno. La salatura, l’essiccamento, l’affumicamento e la cottura nel forno a microonde della carne non assicurano l’uccisione del verme all’interno della carne. Le attività di controllo del Servizio veterinario di igiene e controllo di Foggia sugli alimenti di origine animale continueranno su tutto il territorio della provincia e su tutti gli esercizi che trattano la carne.

Cos’è la trichinella
La trichinella è un’infezione che si diffonde soprattutto nelle specie carnivore ed onnivore (lupo, cinghiale, volpe, tasso, cane, gatto, uomo). Purtroppo il parassita resiste a lungo nelle carni in putrefazione e, quando in natura il tessuto muscolare viene ingerito da altro animale (volpe, lupo, cinghiale, maiale, etc.), il ciclo riprende. L’uomo si ammala esclusivamente mangiando la carne di uno di quegli animali attraverso il consumo di carne cruda o non sufficientemente cotta contenente larve del parassita.