L’Interpol ha lanciato un allarme dal Canada riguardo ad alcuni kit che sarebbero stati venduti in ogni parte del mondo da uno chef di Toronto e che permetterebbero agli acquirenti di suicidarsi. L’uomo, tramite «diversi siti internet», già rintracciati e posti sotto sequestro, avrebbe venduto scatole con «maschere facciali» e «nitrato di sodio» che sarebbero state utilizzate per togliersi la vita da uomini e donne in ogni parte del pianeta. E anche in Italia pare ci sia una vittima. Si tratta di una 63enne della Valsugana, in provincia di Trento.

La Procura di Trento indaga: reperti forse dal kit canadese
La Procura di Trento ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, seppur a carico di ignoti. La vicenda risale al 4 aprile ma soltanto ora sembra si sia fatta avanti l’Interpol e così alcuni reperti raccolti a casa della donna potrebbero essere associati ai kit provenienti dal Canada. Inutili i soccorsi un mese fa, nonostante la tempestiva chiamata dei genitori della donna e l’intervento dei carabinieri. L’Interpol ha fatto scattare l’allarme in tutto il mondo e ora si lavora per trovare possibili acquirenti in tutta Italia. Sarebbero 8, residenti in diverse località della penisola. Le province italiane in cui sono stati acquistati sono Roma, Milano, Napoli, Monza, Lecco, Caserta, Bologna, Trento e Pavia.
Il presunto venditore è Kenneth Law
Intanto procedono le indagini in Canada, dov’è stato indagato lo chef di Toronto Kenneth Law. Per l’Interpol è lui il venditore del kit, che ha raggiunto centinaia di inglesi con tendenze suicide. Ad oggi si contano 4 decessi, secondo quanto scrive il Daily Mail. Il quotidiano inglese ha rivelato che lo chef avrebbe dato istruzioni a un giornalista su come utilizzare il veleno nelle maschere. L’uomo si fingeva un cliente interessato e grazie anche al suo intervento l’Interpol avrebbe poi trovato Law. Tra le vittime inglesi anche un 22enne.
