Da quando le urne delle primarie del Partito democratico sono state aperte ed é stata diffusa la notizia della vittoria di Elly Schlein, la nuova segretaria ha conosciuto una grande popolarità. Come spesso avviene in questi casi, a fare notizia sono alcune dichiarazioni e tweet del passato, oggi diventati scomodi. Tra questi c’è ne è uno del 7 marzo 2013 in cui la Schlein andava contro il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. Il tweet recitava: «Quel sorrisetto del c… di Travaglio, che potrebbe avere solo uno stronzo». Oggi, a dieci anni di distanza, il diretto interessato ha risposto dicendo: «Quel sorrisetto da st… lo detesto anche io».

La risposta di Travaglio al tweet di Schlein
Marco Travaglio risponde ad Elly Schlein proprio attraverso le pagine del giornale che dirige, il Fatto Quotidiano. Nel suo articolo di commento alla notizia riconosce l’appropiatezza della dichiarazione della nuova segretaria del Pd. «Quel sorrisetto da stro**o lo detesto anche io», scrive Travaglio aggiungendo poi: «Mi esce sempre fuori quando mi confronto con uno stro**o o una stro**a». E ancora, in conclusione, Travaglio scrive: «La storia si vendica sempre, con quel sorrisetto da stro**a».

Il contesto del tweet
Ma perché Elly Schlein aveva usato quelle parole nei confronti del direttore del Fatto Quotidiano dieci anni fa? Qual era il contesto? Il tweet è del il 7 marzo 2013, periodo nel quale in Italia si facevano i conti con i risultati delle elezioni politiche. Più nello specifico, il M5S era in grande crescita, al 25,6 per cento, e il Pd aveva il 25,4 per cento. Il dibattito era se i due partiti dovessero, o meno, stringere un alleanza per governare insieme il paese. Il no secco, va detto, era più dei pentastellati che dei dem. Marco Travaglio, ai tempi, era molto vicino alla linea grillina e settimanalmente lo sottolineava nella trasmissione tv Servizio pubblico condotta da Michele Santoro. È proprio durante la puntata che la Schlein invia il sopracitato tweet. La nuova segreteria del Pd all’epoca aveva 27 anni e di lì a poco avrebbe guidato il movimento Occupy Pd per contestare le manovre dentro ai dem che avevano portato alla bocciatura in Parlamento di Romano Prodi a presidente della Repubblica.