Travaglio definisce Draghi «figlio di papà» ma il premier rimase orfano a 15 anni: il caso diventa politico
Polemica per l'uscita del direttore del Fatto Quotidiano alla festa di Articolo Uno. Speranza prende le distanze. Ma la Lega attacca.
Che al direttore de Il Fatto quotidiano Marco Travaglio il presidente del Consiglio Mario Draghi non fosse simpatico era cosa nota, anzi notissima. Come la simpatia del giornalista per l’ex premier M5s Giuseppe Conte. Ma domenica 26 luglio per lo più alla Festa di Articolo Uno partito di maggioranza, Travaglio è inciampato in un’uscita che definire infelice è dir poco. Presentando il suo ultimo libro – I segreti del Conticidio – ha detto: «Hanno buttato giù Conte. Avevano fatto degli errori, ma non li hanno mandati via per i loro errori, li hanno mandati via per i loro meriti e hanno messo al loro posto l’esatta antitesi». Cioè Mario Draghi, «che è un figlio di papà, un curriculum ambulante, uno che visto che ha fatto bene il banchiere europeo ci hanno raccontato che allora è competente in materia di sanità, di giustizia, di vaccini eccetera. Mentre in realtà, e mi spiace dirlo, non capisce un cazzo né di giustizia, né di sociale, né di sanità. Capisce di finanza, ma non esiste l’onniscienza o la scienza infusa. E non ha neanche l’umiltà a furia di leggere che è competente su tutti i rami dello scibile umano». Peccato che Draghi abbia perso il padre Carlo nel 1963 quando aveva solo 15 anni. E la madre poco dopo. A crescerlo, insieme con la sorella e il fratello, è stata una zia.
Speranza prende le distanze, la Lega attacca
Il caso è diventato in qualche modo politico. Dopo Travaglio, sul palco bolognese di Articolo Uno è salito il ministro della Salute Roberto Speranza che non ha fatto un plissé. La presa di distanza è arrivata lunedì mattina, quando la polemica stava già mondtando sui social. «L’uscita di Marco Travaglio sul presidente del Consiglio Mario Draghi è infelice e non rappresenta certo il punto di vista di Articolo Uno che sostiene convintamente la sua azione di governo», ha detto Speranza. Parole che non hanno convinto la Lega che è tornata a chiedere le dimissioni del ministro. «La presa di distanze di speranza dai pesantissimi insulti rivolti da Travaglio a Draghi è quasi peggio degli insulti stessi», ha attaccato il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana. «Per non perdere la poltrona, speranza ha bollato come ‘infelici’ le parole di Travaglio. Infelici anche gli applausi a scena aperta dei suoi compagni che lo ascoltavano. Domandiamo a Speranza che senso abbia stare al governo se i suoi applaudono convinti agli insulti del direttore del fatto. Si dimetta».
Solidarietà a Draghi su Twitter: da Renzi a Morani
Sui social in molti hanno stigmatizzato l’uscita infelice del direttore de Il Fatto. A partire dal leader di Italia Viva Matteo Renzi. «Le parole offensive e deliranti di Marco Travaglio su Draghi – orfano di padre all’età di 15 anni – dimostrano come il direttore del Fatto sia semplicemente un uomo vergognoso. Stupisce che ancora venga pagato per insultare tutti a reti unificate. Solidarietà al Presidente Draghi», ha scritto su Twitter.
Le parole offensive e deliranti di Marco Travaglio su Draghi – orfano di padre all’età di 15 anni – dimostrano come il direttore del Fatto sia semplicemente un uomo vergognoso. Stupisce che ancora venga pagato per insultare tutti a reti unificate. Solidarietà al Presidente Draghi
— Matteo Renzi (@matteorenzi) July 26, 2021
Lo ha seguito Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva al Senato: «Veramente “unica” una festa di un partito politico che sostiene il governo Draghi e offre il microfono a Travaglio che definisce il Presidente del Consiglio:”un figlio di papà che non capisce un cazzo».
Veramente “unica” una festa di un partito politico che sostiene il governo Draghi e offre il microfono a Travaglio che definisce il Presidente del consiglio:”un figlio di papà che non capisce un cazzo”. Da notare @lageloni che ascoltava estasiata. https://t.co/voEKrGNpYT
— Davide Faraone (@davidefaraone) July 25, 2021
Presa di distanza anche da parte della dem Alessia Morani che ha definito le parole di Travaglio «inaccettabili».
Geloni: «”Figlio di papà” non è un commento sul padre e il contesto in cui è stata detta era una riflessione sull’origine sociale dei due premier»
Su Facebook invece ha preso la parola Chiara Geloni, moderatrice dell’incontro. «Alle feste di partito, soprattutto se le intitoli #quellocheciunisce, inviti anche persone che non la pensano del tutto come te. Altrimenti sapevi già la risposta», scrive in un lungo post. «Marco Travaglio alla festa di Articolo Uno ci è venuto ogni anno: a Napoli, a Roma e infine a Bologna a presentare il suo libro. Al pubblico non viene chiesta la tessera di Articolo Uno all’ingresso e il pubblico applaude chi vuole e quando vuole. Aggiungo, viene o non viene. Ieri c’era tantissima gente». Poi continua, commentando lo scivolone del direttore del Fatto Quotidiano: «Può anche capitare di usare un’espressione infelice, ma “figlio di papà” non è un commento sul padre della persona di cui si parla, e il contesto in cui è stata detta era una riflessione sull’origine sociale e familiare dei due premier. Travaglio non ha detto “Draghi non capisce un cazzo” ma che a suo giudizio Draghi è competente di finanza ma non capisce un cazzo né di giustizia né di vaccini». Il commento poi vira sulla comunicazione: «Io», scrive Geloni, «di giustizia non capisco (un cazzo), ma qualcosa di comunicazione capisco, e penso che la comunicazione di Draghi e del suo plenipotenziario Figliuolo sui vaccini sia poco chiara e poco efficace. Chi mi legge lo sa. Penso che sia ancora legittimo avere questa opinione in Italia». Infine un accenno alla modalità con cui il video di Travaglio è diventato virale sui social: «Un account con 167 follower che fa un tweet al mese (di solito retwitt di Calenda) ieri in meno di un’ora ha scaricato il video, lo ha tagliato proprio in quel punto lì, lo ha twittato ed è stato immediatamente rilanciato da svariati parlamentari e aspiranti leader dei moderati. Complimenti per la performance e grazie per la pubblicità».
https://www.facebook.com/chiara.geloni/posts/10227109651146578