Stasera su Rai 4, alle 21.20, andrà in onda il thriller Traffik – In trappola. Diretto da Dean Taylor e distribuito nelle sale solo in America e Canada nel 2018 (in Italia, è stato acquistato da Netflix e dalla televisione), la pellicola racconta la storia di una coppia di fidanzati e di una vacanza che, ben presto, si trasforma in un incubo. Desiderosi di passare del tempo insieme, John e Brea partono per un weekend romantico tra le montagne. È lì che diventano l’obiettivo di una banda di malviventi invischiata in un pericoloso traffico di esseri umani finalizzato alla prostituzione.
Tra strane K nel titolo e critiche poco positive, ecco le cinque curiosità sul film.
1- Un ibrido tra thriller e horror
Nella sinossi, il film si presenta come un action crime a tutti gli effetti. Guardando, però, a certe scene e al dispiegarsi della trama sembrano evidenti i riferimenti che il regista ha fatto tanto al genere del thriller psicologico quanto al filone horror. L’elemento della vacanza in un luogo desolato e dimenticato da tutti e quello dei protagonisti come obiettivo di un clan criminale che si muove nell’ombra, lo dimostrano in maniera piuttosto evidente.
2- Quella strana K nel titolo
La scelta di usare la K nel titolo non è legata a particolari ragioni di stile. Si tratta, semplicemente, di un accorgimento utile a far sì che il film di Taylor non si confonda con quello di Soderbergh, il pluripremiato Traffic. Che, nel 2001, ha vinto ben quattro Oscar.
3- Un film nato per sensibilizzare il pubblico su un tema poco considerato
Oltre a curarne la direzione, Taylor ha curato anche la sceneggiatura della pellicola. Con un intento ben preciso: far luce su una tematica poco conosciuta dal pubblico e poco considerata dai media, quella della tratta degli esseri umani, in particolare donne, e dei giri di prostituzione collaterali. Pratica, purtroppo, largamente diffusa in alcune aree dell’America Latina.
4- Un cast di volti poco noti
Trattandosi di una produzione piccola rispetto al solito e molto poco hollywoodiana, anche il cast non conta attori particolarmente famosi. Dettaglio che, tuttavia, non toglie nulla alle performance dei due protagonisti, Paula Patton e Omar Epps, particolarmente apprezzate dagli addetti ai lavori. Da non sottovalutare neppure i personaggi di Darren, amico della coppia, interpretato da Laz Alonso, e di Cara, vittima dei malviventi che metterà in pericolo i due, interpretato da Dawn Olivieri.
5- Il disastro tra critica e box office
Arrivato solo nei cinema americani e canadesi, il film non ha ottenuto un gran successo al box office, classificandosi nono nella prima settimana e guadagnando poco più di 3 milioni di dollari. Ricezione tiepida anche da parte della critica che ha salvato solo la performance di Paula Patton, particolarmente incisiva in un ruolo così drammatico. Pesantemente criticati l’impianto narrativo e la storia in sé che, pur ispirata a eventi reali, non è stata in grado di coinvolgere il pubblico come avrebbe dovuto.