Viaggiare come Greta

Camilla Curcio
29/10/2021

Tra escursioni a piedi sugli Appennini e itinerari eco-friendly tra i paesaggi scozzesi, viaggiare senza inquinare è possibile. Grazie a strutture e tour operator che studiano pacchetti e soluzioni rigorosamente green.

Viaggiare come Greta

Vivere in modo sostenibile è complesso ma possibile. Basta iniziare dalle piccole cose. Come, ad esempio, i viaggi. Negli ultimi anni, anche grazie a una maggiore sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, sono sempre di più i tour operator che organizzano escursioni e gite a impatto zero, studiando soluzioni utili a ridurre le emissioni di CO2, valorizzare la biodiversità e salvaguardare il Pianeta.

Viaggi eco-friendly tra i paesaggi scozzesi

Invece che scaricare la responsabilità sui clienti, l’agenzia scozzese Rabbie si autotassa 10 sterline per ogni tonnellata di anidride carbonica prodotta nei viaggi che organizza. Dal 2008, grazie a questa scelta, è riuscita a raccogliere oltre 120 mila sterline che ha poi destinato alla realizzazione di progetti ambientali. Tra questi, lo Staffin Community Trust, una onlus che si occupa di tutelare le terre gallesi di Skye, la costruzione di sentieri trekking e la piantagione di numerosi alberi in diversi villaggi rurali.

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Alla scoperta degli Appennini

Tra le nuove offerte dei suoi pacchetti, l’inglese Exodus ha recentemente introdotto un tour a piedi tra gli Appennini. Si tratta di un nuovo tassello di Planet Promise, un programma nato per contrastare la crisi climatica e arrivare, entro il 2024, alla carbon neutrality. Ecco come funziona: per ogni cliente che prenota, in partnership con Rewilding Europe vengono rimboschiti 100 metri quadri di territorio appenninico. Un passo in più verso l’obiettivo finale: un’organizzazione 100 per cento verde che promuove spostamenti in treno e con menu gastronomici rigorosamente vegetariani.

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Più alberi per il Galles

Nata dall’idea di James Suter, proprietario del Gliffaes Hotel, in Galles, Room for Trees è un progetto dalle ottime potenzialità. Per ogni pernottamento, l’albergo devolve 1 sterlina a Stump Up for Trees, un piccolo ente di beneficenza che si è prefissato l’obiettivo di piantare 1 milione di alberi sugli altopiani gallesi. Fino a oggi, assieme a un’altra struttura nelle vicinanze, è riuscito a racimolare oltre 10 mila sterline che verranno utilizzate per ricoprire di arbusti la zona di Bryn Arw. 

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Verso la Scozia e oltre

Nel 2019, Alex Narracott, co-founder della compagnia Much Better Adventures’, ha aperto una piattaforma per stimolare il settore dei viaggi a impegnarsi contro il Climate Change e organizzare un piano d’azione coordinato. Da allora, ha raccolto 400 adesioni in 60 Paesi e scritto la Dichiarazione di Glasgow, un documento in cui ci si impegna a ridurre del 50 per cento le emissioni di CO2 entro il 2030. Much Better ha già iniziato a lavorare in questo senso proponendo itinerari eco-friendly.

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Salvare le querce con Canopy & Stars

Sawday, l’azienda proprietaria di Canopy & Stars, una sorta di Booking del camping, è un vero campione di sostenibilità. Dal 2019, infatti, il business si impegna a elaborare metodi e strategie per arginare l’emergenza ambientale. Le più recenti sono la partnership con TreeSisters per rivitalizzare habitat abbandonati e creare opportunità di lavoro per i residenti (nello specifico, per ogni prenotazione, hanno piantato un albero servendosi di manodopera locale) e la campagna Save the Oaks, per salvare 750 mila querce dalla distruzione. In cantiere, c’è anche un accordo con Ecotricity, che consente ai proprietari delle strutture e degli alloggi di ridurre il consumo energetico.

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Vietato volare

Preferire il treno all’aereo sembra un dettaglio, eppure ha conseguenze importanti. Ecco perché sono diversi i tour operator che, negli ultimi tempi, propongono destinazioni raggiungibili senza decollare. Tra queste, ad esempio, Pura Aventura che ha inserito nelle sue offerte una serie di viaggi flight-free verso la Spagna, e Responsible Travel che sta lavorando a nuovi pacchetti che non includano neppure spostamenti aerei di brevissima durata. 

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Sciare a impatto zero

Anche lo sci e le vacanze in montagna possono essere sostenibili. La francese Alikats Mountain Holidays offre chalet con energia rinnovabile e la cucina dei ristoranti prevede, di anno in anno, sempre meno carne. Ma non è tutto. I resort sono dotati di orti di permacultura, funzionali a sostenere un business improntato sull’economia circolare, e gli ospiti si spostano con veicoli elettrici o con i treni.

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Dare nuova vita ai posti abbandonati

Habitat First non è una realtà come tutte le altre. Fondata 25 anni fa dalla famiglia Paxton, si occupa di valorizzare luoghi abbandonati e lo fa costruendo e affittando case vacanza ecologiche. Dalla progettazione alla costruzione degli appartamenti, tutto procede nel pieno rispetto della fauna e della flora che popolano l’area.

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Approvato dalla scienza

Carbon neutral dal 2010, l’australiano Intrepid è diventato, nel 2020 il primo tour operator al mondo a ottenere il sigillo di approvazione da un team di scienziati che ne hanno vagliato i target ambientali e i traguardi. In questo quadro, il finanziamento dei pozzi naturali di carbonio ha svolto un ruolo davvero importante. Così come la partecipazione al ripristino delle zone costiere fuori Melbourne. Per il CEO James Thornton, il segreto della decarbonizzazione del turismo è uno solo: sponsorizzare viaggi nazionali e eliminare tutti i voli sotto i 90 minuti.

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Ristorazione ecologica fa rima con futuro

Grazie all’aiuto dei figli Max e Ollie, Toby Hunter è riuscito a dare nuovo sprint al Raithwaite Sandsend, una tenuta del XIX secolo nelle brughiere del North Yorkshire, trasformata in hotel. Da chef, Ollie è molto preparato sulla ristorazione sostenibile fiore all’occhiello della loro struttura. Che, tra il restyling dei menu e il ricorso a prodotti biologici e a chilometro zero, sta provando a imboccare una nuova direzione. Prossimo step? L’autosufficienza, con orti e giardini propri.

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