Toscana, vietato tenere i cani alla catena per il rischio incendi

Annarita Faggioni
08/08/2022

La novità, varata per via dell'espandersi degli incendi boschivi in questa regione, sarà in vigore fino alla fine di settembre.

Toscana, vietato tenere i cani alla catena per il rischio incendi

«Con il rischio incendi e il caldo torrido, rischiano la vita». Così la Regione Toscana ha diramato un’ordinanza è temporanea, valida dal 3 agosto al 30 settembre, che vieta ai padroni di lasciare il proprio cane legato ad una catena. Il divieto nasce anche dal fatto che le cause di questi fenomeni si stanno accavallando: siccità, boschi e alte temperature sono spesso causa di vasti roghi di cui gli amici a quattro zampe possono rimanere vittima.

In Toscana non si possono tenere in cani alla catena, perché si impedisce loro di scappare in caso di incendio. Cosa fare?

Toscana: vietato lasciare i cani alla catena

In Toscana e non solo tantissimi cani restano feriti o uccisi dalle fiamme perché, durante un incendio, il proprietario spesso non fa in tempo a liberarli. La normativa regionale viene incontro a questa esigenza e assicura così un futuro a questi amici a quattro zampe. Questa prevede infatti che l’uomo sia tenuto a lasciare il cane libero in modo che, in caso di rogo, possa scappare e salvarsi la vita. Al posto della catena, si può scegliere di tenere i quattro zampe in casa o di costruire una cuccia per loro all’esterno.

In Toscana non si possono tenere in cani alla catena, perché si impedisce loro di scappare in caso di incendio. Cosa fare?

Il plauso e il ringraziamento degli attivisti

L’ordinanza della Regione ha ricevuto il plauso degli attivisti. Green impact, Fondazione Cave canem e Animal Law Italia stanno infatti promuovendo la campagna #liberidallecatene che ha già raccolto 30 mila firme. Il loro scopo è quello di chiedere il definitivo divieto di una pratica definita «dannosa e pericolosa per gli amici a quattro zampe».

Queste le parole di Gaia Angelini, Federica Faiella e Alessandro Ricciuti, rispettivamente presidente di Green impact, vice presidente di Cave canem e presidente di Animal Law Italia: «Ringraziamo il presidente della Regione Toscana per la celere risposta alla nostra richiesta. Ci auguriamo che questo sia il primo passo verso la revisione della normativa regionale vigente per porre finalmente fine a questa brutale pratica».