Torneo di Viareggio, da Immobile a Cavani: i campioni lanciati dalla Coppa Carnevale
Dal difensore goleador Cervato al capocannoniere all-time Immobile, passando per Gomez, Cavani e Pandev: sette campioni esplosi al torneo di Viareggio, la competizione giovanile che partirà il prossimo 16 marzo.
Dopo due anni di stop a causa del Covid, il 16 marzo tornerà il torneo giovanile più longevo della storia del calcio: la Viareggio Cup, in origine Coppa Carnevale. Sarà la 72esima edizione, divisa in due tornei: maschile, con 24 squadre da quattro continenti, e femminile, con otto formazioni a contendersi il titolo. Detentrice tra gli uomini è il Bologna, tra le donne la Juventus. mentre la finale è prevista per il 30. Una manifestazione affascinante e divertente, che dal 1949 riunisce club da ogni parte del mondo. E calciatori di ogni tipo. Molti dei quali sono diventati in seguito famosi. Talenti come Roberto Baggio, Alex Del Piero, Francesco Totti e Andrea Pirlo, ma anche Dino Zoff, Scirea e Facchetti. E gli stranieri, da Batistuta a Lahm e Schweinsteiger, fino al più recente Dusan Vlahovic. Tra loro, poi, sono molti coloro che proprio a Viareggio, hanno visto decollare la carriera.

Chi sono i campioni esplosi durante il torneo di Viareggio
1- Il difensore goleador Sergio Cervato
Il primo è stato Sergio Cervato. Non un attaccante, ma un difensore goleador in grado di firmare in carriera addirittura 45 reti. La sua è una storia di rivalsa. Privo del pollice della mano destra, amputato dopo un incidente con un attrezzo agricolo, Cervato supera la guerra e la batosta per la bocciatura della Sampdoria. Un rifiuto che non lo demoralizza: la sua strada lo porta a Firenze e con la maglia della Fiorentina dà il via a una grande carriera, partendo proprio dalla Coppa Carnevale. Un nome che in tanti ricordano in Toscana ancora oggi, a cui è associata un’altra vicenda. Cervato fu il primo a passare dalla Fiorentina alla Juventus, inaugurando una tradizione particolarmente fastidiosa per i tifosi viola. In bianconero segnò una doppietta in finale di Coppa Italia ai danni dell’Inter.
2- Dal Viareggio al Triplete: l’ascesa di Goran Pandev
Pochi sanno che Goran Pandev deve anche a uno strepitoso Torneo di Viareggio il proprio approdo all’Inter. Era il 2001 e il macedone, all’epoca 17enne, strabiliò tutti con la maglia del Belasica, formazione della città di Strumica in Macedonia, paese di cui è originario. Un torneo esaltante e gli occhi degli osservatori di tutto il mondo addosso. I più veloci a contattare il club e ad acquisire le prestazioni del calciatore furono proprio i dirigenti dell’Inter, che lo portarono in Italia. Il resto è storia. Goran Pandev restò in nerazzurro solo il tempo di un paio di prestiti, poi approdò a Roma, sponda Lazio. Lì segnò 48 gol in 159 gare, diventando un’icona biancoceleste. Tornò, quindi, in nerazzurro: 5 le reti in 46 gare, ma un ruolo fondamentale nella stagione 2009-2010, culminata con lo storico Triplete nerazzurro. Da lì, seguirono Napoli, Galatasaray e la lunga parentesi al Genoa.
3- Al Viareggio il primo Papu Gomez italiano
Argentino, classe 88, icona dell’Atalanta e ora al Siviglia, campione del mondo under 20 e vincitore della Copa America la scorsa estate con la sua nazionale. Sì, anche il Papu Gomez ha calcato da protagonista i campi della Viareggio Cup. Ben sei anni prima di approdare tra i grandi in Italia, nel 2004, quando aveva 16 anni. La maglia è quella dell’Arsenal de Sarandì, con cui aveva iniziato un anno prima la trafila delle giovanili e che lo lanciò nel calcio sudamericano. Troppo giovane e troppo basso fisicamente per il campionato italiano, i club nostrani lo osservarono, lo ammirarono e lo lasciarono andare. Lui rispose a suon di gol e prestazioni di grande carattere dall’altro lato del mondo. A non scordarsi del suo talento, il Catania, che nel 2010 lo strappò al San Lorenzo per 3 milioni di euro, portandolo finalmente in Serie A. Lui stesso, però, ha svelato un retroscena: «Ho fatto il torneo di Viareggio con l’Arsenal de Sarandì. Dopo quella esperienza la Juventus si era interessata a me, avevo fatto pure un provino ma non mi tesserarono per il mio status di extracomunitario».
4- Edinson Cavani, il gol al Messina e il nome sbagliato in distinta
Fascia in testa per tenere in ordine i capelli lunghi, fisico asciutto e nome sbagliato in distinta. Sì, in tanti ricordano quel ragazzo che il 14 febbraio del 2006 firmò un gol bello e inutile contro il Messina. Militava nel Danubio Edinson Cabani. Ops, Cavani. L’uruguagio quel giorno festeggiò il suo 19esimo compleanno e tanti osservatori segnarono sul taccuino il nome – sbagliato – del calciatore. El Botija, poi diventato El Matador, pochi mesi più tardi arrivò in effetti in Sicilia, a Palermo, dando il via alla sua avventura nel calcio europeo. Il ragazzo che festeggiò con un gol il compleanno, non poteva sapere che di lì a breve avrebbe scritto pagine importanti con Napoli, Paris Saint-Germain e Manchester United, segnando oltre 200 reti tra Seria A, Ligue 1 e Premier League. A queste si aggiungono le marcature in Nazionale e una Copa America conquistata nel 2011.
5- Simon Kjaer, gigante danese al Torneo di Viareggio
Il Palermo ci prese gusto. Dopo aver atteso mesi per l’acquisto di Cavani, nel 2008 gli osservatori del compianto presidente Zamparini affollarono nuovamente le tribune del Torneo di Viareggio. Pescarono così un gigante biondo. E lo fecero firmare già al termine della manifestazione. Il centrale di difesa diventerà una colonna del club per le due stagioni successive. La carriera di Simon Kjaer, capitano della Danimarca e attuale difensore del Milan, partì dall’esperienza toscana con il Midtjylland in cui militò dal 2004. Pur abbandonando la manifestazione al primo turno, riuscì a segnare un gol e offrire prestazioni di alto livello. Lo avrebbe fatto anche tra le fila di Wolfsburg, Roma, Lilla, Fenerbahce, Siviglia, Atalanta e Milan. Nel frattempo conquistò la Nazionale, dove attualmente è uno dei calciatori più amati, ha messo insieme 119 presenze e il bronzo all’Europeo 2020, dove è stato tra i primi a soccorrere il compagno Eriksen dopo il malore che lo ha colpito in campo.

6- Un gol, fisico e talento: il Golden Boy Bryan Cristante
Una rete contro il Newcastle, una manifestazione da trascinatore del Milan, una posizione, quella sulla trequarti, che abbandonerà via via indietreggiando sempre più. Bryan Cristante nel 2013 era un punto fermo della Primavera rossonera e lo dimostrò anche nella Coppa Carnevale. Al Viareggio il classe 95 incantò, giocando con una personalità da veterano nonostante i 17 anni. Diciotto li avrebbe compiuti nel giorno in cui gli venne assegnato il Golden Boy, il premio che dal 2009 incorona il miglior giocatore del torneo. Un rendimento che gli valse l’esordio con il Milan di Allegri. Disputò tre partite e segnò un gol, ma non bastò a essere riconfermato. Fu il Benfica ad acquistarlo nel 2014 e per due anni il centrocampista emigrato in Portogallo sparì dai radar, giocando la miseria di sette match. Tornò a splendere nella stagione 2017-2018 con la maglia dell’Atalanta. L’anno seguente l’arrivo alla Roma, di cui è diventato una colonna.
7- Il capocannoniere all-time: Ciro Immobile
Non tutti lo ricordano, ma Ciro Immobile ha un passato nelle giovanili della Juventus. Ed è proprio con la maglia bianconera che la sua carriera sembrava poter decollare, dopo essersi messo in mostra non in una ma in due diverse edizioni del Torneo di Viareggio. L’attaccante della Lazio e della Nazionale ha conquistato titoli di capocannoniere e la Scarpa d’oro, ma a tutto questo può aggiungere il titolo di miglior marcatore della coppa carnevale: 14 le reti segnate in 13 partite, dieci delle quali nella sola edizione 2010: altro record. Nella stagione successiva inizierà il suo peregrinaggio in prestito, prima di salutare definitivamente i colori bianconeri. Ciò nonostante la sua è una grande carriera e ora si spera che possa trascinare al Mondiale in Qatar la nazionale italiana.