«Abbiamo eretto un muro simbolico per sensibilizzare i cittadini lo vediamo nell’assurdo caldo autunnale, nelle margherite che nascono nei prati dei cortili dell’università a dicembre, lo vediamo nei fiumi in secca e nei tagli alle forniture dell’acqua nelle nostre case». Così una delle attiviste parla a Torino, dove il gruppo di attivisti Extiction Rebellion ha eretto un muro davanti all’Assessorato all’Ambiente regionale nella prima mattinata di oggi 6 dicembre.
Torino, attivisti erigono muro davanti ad Assessorato all’Ambiente del Piemonte: perché
«Ormai il cambiamento climatico è penetrato nelle nostre case, è penetrato nelle nostre vite e la Regione non può più permettersi di tenere posizioni apertamente negazioniste; chiediamo soluzioni che siano radicali» continua la giovane. «Siamo qui stamattina perché stiamo vivendo la siccità più grave degli ultimi 500 anni. L’abbiamo vista quest’estate con la siccità nei fiumi, i raccolti e le scorte d’acqua. Questa siccità continuerà anche durante inverno. Ciononostante la Giunta Regionale del Piemonte non prende strategie strutturali che possano preservare la natura e gli ecosistemi, per questo abbiamo murato simbolicamente l’assessorato all’ambiente proprio perché di fronte a questa mancanza di dialogo e soprattutto di ascolto non ci rimane che fare questo, prenderla con ironia, vestirci da Minions e andare verso il cattivo più grande della giunta regionale, ovvero l’assessore all’ambiente, la scelta è se ribellarsi o stare con il Cattivissimo» spiega.

«Come Extinction Rebellion abbiamo 3 richieste: dire la verità, agire ora con riforme strutturali e affrontare la realtà, e farlo con il coinvolgimento democratico nelle scelte, per fare in modo che le azioni intraprese siano condivise dalla cittadinanza» conclude. I ragazzi hanno anche tenuto un presidio permanente durante la mattinata.
La protesta torinese
La Digos è intervenuta per monitorare la situazione, ma non ci sono stati disordini. I ragazzi si sono fatti identificare e, dopo qualche ora dal presidio sono andati via.

I giovani non hanno bloccato l’ingresso della sede dell’assessorato, ma hanno semplicemente creato un muro in pochissimo tempo per sensibilizzare su quanto sta avvenendo. La protesta torinese non ha nulla a che vedere con quelle realizzate nelle gallerie d’arte in Europa nelle settimane scorse.