La tensione crescente tra Cina e Usa, con Taiwan praticamente nell’occhio del ciclone, vive un nuovo capitolo dopo l’uscita nelle sale cinematografiche di tutto il mondo di Top Gun: Maverick. Il film con protagonista il celebre personaggio di Tom Cruise sta volando al botteghino, con cifre mostruose incassate in ogni parte del pianeta. Ma alle autorità cinesi non è sfuggito un dettaglio che ha generato polemiche: sulla tuta di Maverick, personaggio centrale della pellicola, campeggia la bandiera di Taiwan. Un dettaglio non presente nei primi trailer ma ben visibile negli ultimi e durante il film.

La Cina contro Maverick: bandiera di Taiwan sulla tuta del pilota di Top Gun
E così il clima diventa ancora più teso a causa di un film. La pellicola d’azione che ritrae protagonista Tom Cruise potrebbe inasprire ulteriormente i rapporti tra Pechino e Washington. La bandiera di Taiwan è ben visibile sulla tuta di Maverick, protagonista del nuovo Top Gun, non ancora distribuito in Cina. Ma le autorità sono riuscite a notarla e a protestare con gli Stati Uniti. D’altra parte, invece, la pellicola sta riscuotendo un grande successo sull’isola di Taiwan e in Giappone, altro Paese la cui bandiera appare più volte in numerose scene. Secondo i media locali di Taipei, nelle sale della capitale si registrano grandi applausi ogni qual volta viene inquadrata la bandiera dello Stato.

Top Gun: Maverick è un successo al botteghino
Intanto la produzione del film si gode il successo del primo weekend di uscita nelle sale. Nel solo Nord America sono stati incassati 124 milioni di dollari, a cui se ne aggiungono circa 150 del Memorial Day. Numeri impressionanti, che rilanciano il comparto cinematografico ancora alle prese con la crisi dovuta alla pandemia e alle chiusure degli ultimi due anni.
Le parole di Biden e l’incursione di 30 aerei cinesi
Nemmeno 48 ore fa, tra Cina e Taiwan si è registrato l’ennesimo episodio che rischia di portare i due Paesi a un passo dallo scontro. 30 velivoli cinesi hanno sorvolato ai confini con lo Stato vicino, generando la reazione dell’aeronautica. Una provocazione, quella di Pechino, più agli Usa che a Taipei. La senatrice statunitense Tammy Duckworth, infatti, era in visita proprio nel Paese quando si è registrato il passaggio degli aerei. E appena una settimana fa era stato Joe Biden a gettare benzina sul fuoco, parlando di un possibile intervento degli Usa in caso di attacco cinese.