Tommaso Montesano, il giornalista negazionista di Libero rischia il licenziamento
Figlio dell’attore Enrico, ha scritto sui social: «Le bare di Bergamo sono come il lago della Duchessa per Moro». Il direttore Sallusti ha chiesto all’editore di licenziarlo. Nel frattempo è stato sospeso con effetto immediato.
«Le bare di Bergamo stanno al COVID19 come il lago della Duchessa sta al sequestro Moro». Questo tweet potrebbe costare il licenziamento al giornalista a Tommaso Montesano, giornalista di Libero. Lo ha chiesto il direttore Alessandro Sallusti all’editore e, mentre il comitato di redazione si è dissociato da quanto scritto dal collega, Montesano è stato sospeso con effetto immediato.

Montesano, a cosa allude il tweet del giornalista
Nel tweet incriminato, Montesano paragona l’immagine dei camion dell’esercito con le bare dei morti per Covid al falso comunicato delle Brigate Rosse diffuso durante il sequestro di Aldo Moro, secondo cui il corpo del politico si trovava proprio immerso nel lago della Duchessa, in provincia di Rieti. Le ricerche durarono giorni e non portano a niente, se non a far perdere del tempo prezioso: com’è noto, il corpo di Moro fu ritrovato il 9 maggio 1978, all’interno del bagagliaio una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani, a Roma. Come a dire, insomma, che la foto scattata a Bergamo nelle ore più dure del lockdown non è stata altro che una falsa pista, uno specchietto per le allodole, una montatura. Tommaso Montesano è figlio dell’attore Enrico, che nel corso della pandemia ha fatto parlare di sé per le “sparate” no vax e non è nuovo a uscite negazioniste: ma questa potrebbe avere pesanti conseguenze.

Montesano, le scuse del Cdr e le parole di Sallusti
«Ho chiesto all’azienda di valutate se esistono presupposti per il licenziamento per colpa grave e, comunque nell’attesa, la sospensione immediata di Montesano», ha detto il direttore di Libero Alessandro Sallusti, la cui linea è sempre stata pro-vaccino. In un comunicato, il Comitato di Redazione di Libero si è dissociato «dagli interventi con i quali un collega nella sostanza nega una correlazione tra la foto simbolo delle bare di Bergamo e il Covid», chiedendo inoltre scusa alle «famiglie delle decine di migliaia di persone che hanno perso la vita a causa della pandemia». Si possono avere le idee più diverse su vaccini e Green pass, sottolinea il CdR, «ma le teorie negazioniste sono quanto di più lontano dai valori dei giornalisti di Libero».