Mancano 36 giorni alla cerimonia d’apertura di Tokio 2021, 32esima edizione dei Giochi Olimpici rinviati lo scorso anno a seguito dello scoppio della pandemia da Covid19. Sebbene atleti e delegazioni sportive siano ormai pronte, in Giappone il sentimento comune che ruota attorno alle Olimpiadi non è positivo. Come riporta un articolo di Associated Press, alla base della reticenza ci sarebbe il timore di un’espansione incontrollata nel Paese del virus, possibile conseguenza dell’arrivo delle circa 100mila persone attese per l’evento. I supporter stranieri sono già stati banditi, mentre per i locali dovrebbe arrivare in settimana una nuova comunicazione.
I medici contro l’Olimpiade
Fra gli oppositori si attesta la comunità medica, capitanata dal dottor Shigeru Omi, principale consigliere del governo, il quale ha definito come «anormale» l’intenzione di confermare l’Olimpiade nonostante la pandemia. Ad allarmare i medici è soprattutto il fatto che a oggi solo il 5 per cento dei giapponesi è stato completamente vaccinato, un dato in netto contrasto con il resto del pianeta. A determinare tale ritardo sarebbero stati la lentezza delle autorità ad approvare i vaccini esteri, ostacoli nelle importazioni e una campagna di vaccinazione capace di usare solo una parte ridotta delle fiale in possesso.
La stampa si oppone ai Giochi giapponesi
Anche la rivista medica The Lancet ha mostrato preoccupazione per i rischi che potrebbero derivare dallo svolgimento dell’evento e criticato l’Organizzazione mondiale della sanità e altri organi per non aver preso una posizione chiara sul tema. Anche numerosi media locali si sono schierati contro l’opportunità di organizzare l’appuntamento e il secondo giornale più letto del Sol Levante, l’Asahi Shimbun, ha, addirittura, chiesto la cancellazione dell’evento. Eppure tutto sembra procedere il modo regolare, con il Cio e il primo ministro giapponese Yoshihide Suga che tirano dritti per la loro strada.
Come sottolinea Ap, un contratto con la città ospitante avrebbe conferito al Cio l’autorità esclusiva per procedere all’annullamento, pena il pagamento di un’ingente penale in denaro. «Il Cio è proprietario di un marchio potente, volto a infondere un ideale di pace fra nazioni tramite la partecipazione ai Giochi», ha dichiarato ad Ap Mark Conrad, avvocato della Gabelli School of Business alla Fordham University. «Il sentimento dell’Olimpismo ha catturato l’attenzione di numerosi sponsor che hanno versato ingenti somme di denaro, pertanto il Cio ha in mano la leva giusta. Il fatto che abbia l’esclusiva per annullare l’evento ne è la prova».
Il Giappone ha speso ufficialmente 15,3 miliardi di dollari per l’organizzazione dei Giochi, anche se fonti di Associated Press suggeriscono che la cifra sia vicina al doppio. Il gigante pubblicitario giapponese Dentsu Inc., attore chiave nel marketing per le Olimpiadi, ha, inoltre, raccolto oltre 3 miliardi di dollari in sponsor.
L’annullamento dei Giochi produrrebbe una perdita enorme
Le stime suggeriscono che una cancellazione potrebbe costare al Cio una perdita 3-4 miliardi di dollari in termini di diritti di trasmissione, che rappresentano il 91% degli introiti. «È come un giocatore d’azzardo che ha perso troppo denaro», ha dichiarato Koichi Nakano, politologo della Sofia University. «Uscire ora produrrebbe solo ingenti perdite. Al contrario, procedere potrebbe risultare una scommessa vincente per ripagarsi di tutto».
Gli fa eco il collega Aki Tonami dell’Università di Tsukuba. «Ho saputo che persone all’interno del governo hanno ricevuto istruzioni per procedere con lo svolgimento della manifestazione», ha detto il politologo ad Ap. «La speranza è di superare l’evento con il minor numero di passi falsi possibile. I politici conoscono i rischi, ma sperano che una volta che i Giochi saranno iniziati, il pubblico si concentri solo sulle gare, dimenticando come ci siamo arrivati».
«Partiti d’opposizione inesistenti»
Duro invece il commento di Gill Steel, esperta della Doshisha University, la quale ha attaccato l’opposizione tacciandola di eccessiva debolezza. «I partiti di opposizione sono talmente deboli che il governo può fare tutto quello che vuole», ha dichiarato. «Sebbene un’Olimpiade disastrosa lo danneggerebbe, l’Ldp (Partito Liberal Democratico del Giappone, ndr.) è tranquillo, perché la maggioranza della gente dubita sulle capacità dei membri dell’opposizione».
Critico, infine, il giudizio di Robert Whiting, autore di vari libri sul Giappone. «Si nota come nessuno sia veramente al comando della situazione», sostiene lo scrittore. «Ci sono tanti enti, tra cui il Cio, il primo ministro, il governo e le agenzie sportive, ma nessuno vuole prendersi la responsabilità. Non vogliono perdere la faccia».