La settima meraviglia

Redazione
27/07/2021

Pellegrini, 33 anni, chiude settima i 200 liberi con 1'55''91. È stata la sua quinta e ultima finale olimpica in altrettante edizioni dei Giochi. Prima prima nuotatrice a riuscire nell'impresa. La sua storia a cinque cerchi.

La settima meraviglia

Federica Pellegrini, 33 anni il prossimo 5 agosto, a Tokyo 2020 chiude la sua quinta – e ultima – finale olimpica dei 200 metri stile libero al settimo posto con il tempo di 1’55”91. Vince l’australiana Ariarne Titmus, 20 anni, già oro nei 400, davanti alla hongkonghese, Siobhan Haughey, 23 anni e alla canadese Penny Oleksiak, 21 anni.

Fede si è detta comunque soddisfatta per aver strappato il biglietto per la finale della sua gara preferita. La nuotatrice, infatti, un record l’aveva già centrato: nessuna prima di lei aveva conquistato cinque finali olimpiche in altrettante edizioni dei Giochi nella stessa disciplina. Adesso il suo nome affiancherà quello di un altro mostro sacro della vasca, Michael Phelps, che ci era riuscito nei 200 farfalla. «Vincendo anche», ha commentato Federica al termine della semifinale, perfettamente consapevole che imitarlo, d’ora in poi, non sarà semplice.

La marcia d’avvicinamento all’ultimo atto, d’altronde, è stata complicata. Forse più del previsto. La batteria di qualificazione conclusa in 1’57″33 le è valsa il quindicesimo tempo, il penultimo utile a staccare il pass per il turno successivo. Meglio è andata in semifinale, dove ha concluso al terzo posto la propria gara in 1’56’’44, dietro all’americana Katie Ledecky (1’55”34, solo quinta nella finale dei 200 a Tokyo) e all’atleta della Repubblica Ceca Barbora Seemanová (1’56”14) e realizzato il settimo tempo assoluto.

Federica Pellegrini, ad Atene esplode il talento dei predestinati 

Indipendentemente dal finale, comunque, questa notte verrà scritto l’ultimo capitolo della lunghissima storia tra La Divina e i Giochi. Pellegrini, infatti, ha già annunciato il ritiro dall’attività agonistica a fine stagione, dopo International Swimming League, in programma a Napoli dal 26 agosto al 30 settembre. Nel film a Cinque cerchi di Federica c’è l’esordio, appena sedicenne, ad Atene nel 2004. Fu allora che il mondo si accorse di lei, adolescente con l’aria della predestinata era stata in grado di conquistare un argento che visto oggi si trascina dietro addirittura qualche rimpianto. Giunta in finale fresca di miglior crono e record nazionale (1’58”02), nel momento decisivo non si accorse della rimonta operata da Camelia Potec, che lo soffiò il gradino più alto del podio per soli 19 centesimi. Con i favori del pronostico, quattro anni più tardi, si presentò a Pechino. Tutti gli occhi del mondo non bastarono a distrarla e al culmine di una prestazione sontuosa, nei 200 metri stile libero vinse l’oro (il primo per una nuotatrice italiana) e centrò il record del mondo. In finale fermò il cronometri sull’1’54”82, ritoccando ulteriormente il primato da lei stessa realizzato appena qualche ora prima (1’55”45).

Londra 2012 e Rio 2016, le grandi delusioni olimpiche

Decisamente peggio andarono le rassegne a cinque cerchi inglese e brasiliana. A Londra, nel 2012, Federica campionessa mondiale ed olimpica in carica, arrivò solo quinta sui 400 e 200 metri. Divenne così capro espiatorio di una spedizione azzurra decisamente sottotono, che in vasca non raccolse nessuna medaglia. Designata portabandiera all’Olimpiade di Rio de Janeiro, Pellegrini sfilò davanti a tutti nel giorno del suo 28 esimo compleanno. Si tratterà, però, dell’unico passaggio in testa durante l’intera manifestazione.

Protagonista nella staffetta 4×100 che andò in finale con il record italiano di 3’35″90, nella sola gara individuale a cui decise di partecipare – naturalmente i 200 metri stile libero – non si spinse oltre il quarto posto, alle spalle di Katie Ledecky, Sarah Sjöström e Emma McKeon. Adesso l’ultima recita, poi il sipario calerà lasciando a tutti un pizzico di nostalgia.