Oltre 110 anni dopo il naufragio, il Titanic continua a rivelare nuovi segreti. Sono state infatti rilasciate le immagini della prima scansione digitale e in 3D del relitto, che giace quasi 4 chilometri in profondità sul fondo dell’Atlantico. In più di 700 mila fotografie ad alta risoluzione, è possibile scovare dettagli dell’intera nave, dallo scafo distrutto ai più piccoli oggetti come scarpe e bottiglie di champagne. «È un nuovo inizio per la ricerca», hanno detto gli esperti alla Bbc. «Finalmente potremo analizzare l’evento abbandonando ogni speculazione per concentrarci sull’evidenza». L’intera missione sarà al centro di un documentario al momento in fase di realizzazione.

LEGGI ANCHE: Ritrovato il relitto della nave Endurance del capitano Shackleton
Relitto del Titanic, com’è stata effettuata la prima scansione digitale
«Ci sono ancora molte domande che meritano una risposta», ha dichiarato alla Bbc Parks Stephenson, analista del Titanic. L’esperto, ricordando le numerose esplorazioni del relitto in fondo al mare, ha però sottolineato come l’oscurità e le enormi dimensioni abbiano costituito in passato un grande ostacolo alla ricerca. Le telecamere hanno finora mostrato solo piccole istantanee dello scafo, mai visto nella sua interezza. È in questo contesto che si inserisce la prima scansione digitale e in tre dimensioni, effettuata la scorsa estate dalla società di mappatura delle acque profonde Magellan. In oltre 200 ore di lavoro, tramite l’utilizzo di sommergibili teleguidati, ha scattato 700 mila fotografie ad alta risoluzione da ogni angolazione. «È stata una vera sfida», ha ricordato alla Bbc Gerhard Seiffert, guida della spedizione. «Il più grande progetto mai intrapreso».
A new view of the Titanic! New scans reveal the world's most famous wreck as never seen before. They show the wreck in its entirety – it's as if the water has been drained away… Check it out here #Titanic
(Footage: @AtlanticProds/ Magellan) pic.twitter.com/1nOdfc7mWb— Rebecca Morelle (@BBCMorelle) May 17, 2023
Fra le maggiori difficoltà della scansione digitale indubbiamente le enormi dimensioni del Titanic e la grande distanza fra i due tronconi del relitto. Dopo aver impattato l’iceberg, il transatlatico infatti si divise in due parti prima di colare a picco nell’Oceano. Oggi prua e poppa si trovano a circa 800 metri di distanza, con un enorme campo di detriti attorno. «Bisognava mappare ogni centimetro quadrato, anche il fango», ha proseguito Seiffert. «È fondamentale per avere un quadro completo». Lo studio delle scansioni è già in corso e potrebbe portare a conclusioni inedite. Lo stesso Stephenson si attende di scoprire nuovi dettagli soprattutto sull’incidente. Ancora ignota la reale dinamica dell’impatto con l’iceberg e il punto esatto in cui lo scafo ha colpito il ghiaccio. Magellan, in collaborazione con la Atlantic Productions, sta realizzando un documentario sulla ricerca.
Dalle bottiglie ai numeri di serie delle eliche, i dettagli nelle immagini
Grazie alla scansione digitale del Titanic, è finalmente possibile ammirare dettagli ancora avvolti dall’oscurità dei profondi fondali marini. «È come se avessimo drenato tutta l’acqua dell’oceano per vedere il relitto», ha precisato Stephenson. Fra strati di ruggine, gli esperti hanno individuato particolari incredibili, come i numeri di serie delle eliche per la navigazione. Un ampio buco sulla prua dello scafo consente di dare un’occhiata all’interno, dove si trovava la grande scalinata principale. Più difficile la situazione a poppa, dove regna un vero caos di metallo e fanghiglia. Tra i tanti oggetti sparsi sul fondale però si riconoscono vecchie scarpe, oggetti decorativi e persino bottiglie di champagne ancora chiuse.
