La più famosa tra le app di incontri, Tinder, lascerà la Russia entro il 30 giugno, più di un anno dopo l’esodo di massa da parte di applicazioni e servizi digitali occidentali, innescato dall’invasione dell’Ucraina. Match Group, la società madre della dating app, ha motivato la decisione affermando di essere «impegnata a proteggere i diritti umani».

Le dating app usate dai trafficanti di esseri umani: mesi fa l’allarme dell’Europol
«Non è una buona idea per un marchio come Tinder continuare le operazioni in una nazione in cui il capo di Stato è stato incriminato dalla Corte penale internazionale», ha affermato Jeff Perkins, direttore esecutivo di Friends Fiduciary, azionista di Match Group. Il riferimento è al mandato di arresto contro il presidente russo emesso dalla Corte contro Vladimir Putin, ritenuto responsabile del crimine di guerra di deportazione e trasferimento illegale di popolazione (in particolare bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia. A proposito di crimini, a settembre l’organo di polizia europeo Europol ha dichiarato che i trafficanti di esseri umani avevano iniziato a utilizzare in modo massiccio le app di appuntamenti come Tinder durante la crisi dei rifugiati dall’Ucraina, per adescare le loro vittime.
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Tinder saluterà la Russia a 16 mesi dall’invasione dell’Ucraina
Match Group, che possiede anche le piattaforme di incontri Hinge, Match, Hinge, OkCupid e PlentyOfFish, già a marzo del 2022 aveva segnalato impatti negativi sulla sua attività europea dal continuare a operare in Russia. Tuttavia, fino al penultimo trimestre dell’anno scorso aveva continuato a registrare aumenti del fatturato, seppur limitati, rispetto al 2021. Molte altre app e servizi digitali occidentali, inclusi i giganti dello streaming di musica e video Spotify e Netflix, si sono ritirati dalla Russia poco dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. Entro il 30 giugno saluterà, con notevole ritardo, anche Tinder.