La pandemia ha davvero cambiato tutto. Perfino il comportamento degli utenti su Tinder. Con il lockdown di necessità si è fatta virtù e così si è riscoperto il fascino del corteggiamento online. E addio incontri mordi e fuggi al buio, davanti a un cocktail.
Meno swipe, più conversazioni
Secondo il Ceo dell’app, Jim Lanzone, il trend caratterizza soprattutto gli user della Generazione Z, quindi teenager e 20enni, che oggi costituiscono la fetta più grossa della community. «Come abbiamo potuto notare nell’ultimo anno e mezzo, vista l’impossibilità di partecipare a eventi o, banalmente, di avere una vita sociale, la gente ha iniziato a conoscersi virtualmente, addirittura a intraprendere delle relazioni online, prima di trasferirle nella vita reale», ha spiegato Lanzone alla Bbc. «Dopo il Covid, gli utenti su Tinder vanno coi piedi di piombo, vogliono conoscere gli aspiranti partner prima di scegliere quello potenzialmente giusto e incontrarlo offline». Una situazione ampiamente confermata anche dai numeri: recenti statistiche hanno dimostrato che la quantità di messaggi scambiati è cresciuta del 19 per cento rispetto ai livelli pre-pandemici e le conversazioni si sono allungate di oltre il 32 per cento. Ma non è tutto: circa la metà degli iscritti appartenenti alla Gen Z ha normalizzato gli appuntamenti tramite videochiamata e un terzo si è lanciato in una serie di attività virtuali condivise, dalla preparazione di una torta alle partite ai videogiochi.
Prima chatto poi nel caso arriva il match
Visto l’andazzo, i vertici dell’azienda stanno perfezionando l’applicazione. Accanto all’opzione dello swipe (che rimarrà invariata), verranno introdotti nuovi comandi per «offrire una prospettiva più sfaccettata della persona». Un’ipotesi è aggiungere i video ai singoli profili e di rendere ancora più dettagliata la ricerca, in modo da poter ottenere velocemente i risultati desiderati, senza perdersi in una miriade di alternative poco affini. Per la prima volta, gli utenti avranno la possibilità di chattare con qualcuno prima di matcharlo, utilizzando uno spazio per discutere di argomenti e temi d’interesse generale. Idea già testata da altre app di dating come Hinge e Bumble. Insomma, una vera e propria rivoluzione volta a sfatare il pregiudizio sugli incontri online. E per dimostrare come, spesso, il web aiuti a costruire relazioni solide e durature. «La pandemia ci ha fatto capire che conoscere qualcuno su Tinder non può e non deve limitarsi a una scelta veloce e distratta finalizzata solo a un appuntamento al buio», ha aggiunto Lanzone. «Ci si deve prendere il tempo necessario, mostrarsi a 360 gradi, parlare, confrontarsi, prima di incontrarsi e capire se la cosa può portare da qualche parte o è destinata a finire lì».