Dopo le strade e le città, è tempo di scoprire i quartieri più cool del mondo. Time Out, nota rivista britannica di viaggi, ha selezionato i sobborghi più interessanti grazie a un sondaggio che ha coinvolto circa 27mila persone. Sulla scia del Covid, i fattori fondanti della classifica sono risultati la resilienza e lo spirito di comunità per ripartire. Altro trionfo per Copenaghen – premiata anche per i suoi ristoranti – con Chicago ed Edimburgo subito dietro. Male l’Italia, del tutto assente.
«La pandemia ha avuto un impatto schiacciante per le città e le attività culturali e gastronomiche», ha detto a Cnn Travel Caroline McGinn, caporedattrice globale di Time Out. «Tuttavia, ognuno di questi luoghi ha una grande storia da raccontare in termini di coesione della comunità e aiuto reciproco, dando vita a una nuova cultura lungo le strade». Fondamentali anche il dinamismo e le capacità di adattamento, con «alcune idee interessanti divenute realtà molto rapidamente nonostante il Covid». Spazio anche alla sostenibilità, con alti riconoscimenti ai quartieri rispettosi dell’ambiente, e all’atmosfera che si crea lungo vicoli e rioni.
Time Out, i dieci quartieri più cool del mondo
1- Nørrebro, Copenaghen (Danimarca)
Un quartiere eterogeneo, sul lato settentrionale dei laghi di Copenaghen. Si presenta così Nørrebro, al primo posto della classifica di Time Out. Un’area in cui monumenti storici si affiancano a strutture moderne, locali e ristoranti per veri buongustai della cucina nordica. Nonostante il Covid, sorgono ora enoteche con vini a chilometro zero e nuove panetterie, tra cui spicca Rondo, evidenziata da Time Out. «Non potremmo essere più orgogliosi di noi stessi», ha detto alla Cnn Thomas Spelling, proprietario di Rondo. «C’è così tanta diversità, ma anche avventura e artigianato. Non manca nulla». Grande attenzione all’ambiente, con le auto ferme in garage per una domenica al mese mentre il solitamente trafficato Nørrebrogade si riempie di musica e mercatini delle pulci.

2- Andersonville, Chicago (Stati Uniti)
Un’enclave svedese nel cuore di Chicago. Il quartiere Andersonville – che deve il suo nome alla bandiera sulla torre dell’acqua – è molto conosciuto per la vita notturna e per i bar che fiancheggiano Clark Street. Nell’ultimo anno, con l’allentamento delle restrizioni anti-Covid, la città si è ripresa in grande stile con nuovi bar, come Nobody’s Darling, e ristoranti, tra cui Time Out segnala Parson’s Chicken & Fish. Se ci si trova in estate, immancabile un passaggio sia al Taste of Andersonville, evento che mette in risalto la cucina e la tradizione locale, sia all’Andersonville Midsommarfest che celebra il patrimonio svedese e la cultura LGBTQ+.

3- Jongno 3-ga, Seoul (Corea del Sud)
Storico ed eccentrico. Così Time Out ha deciso di presentare Jongno 3-ga, cuore e anima di Seoul premiato con la medaglia di bronzo. Il luogo perfetto per una vacanza all’insegna di gallerie d’arte e palazzi antichi, ma anche per gustare alcune fra le caramelle più buone del mondo. Ogni angolo di Tapgol Park e Songhae-gil si riempie di banchetti con venditori pronti a distribuire leccornie ai passanti più golosi. Jongno 3-ga è anche la sede del vivace quartiere LGBTQ+ di Seoul.

4- Leith, Edimburgo (Scozia)
Un tempo principale snodo commerciale dell’intera Scozia, oggi Leith mostra numerosi legami con l’industria dei secoli andati. Il quartiere a nord di Edimburgo è però conosciuto dai giovani come hotspot culturale, sede di grandi istituzioni artistiche nonché di imprese emergenti. Negli ultimi anni, inoltre, ha dato o restituito vita a edifici importanti come il Leith Theatre, abbandonato da tempo, e la Biscuit Factory in grado di ospitare anche uno spazio dedicato agli spettacoli. Se si organizza un viaggio fra giugno e agosto, non si può prescindere dal fare un salto al Leith Festival e all’Edinburgh Mela, due eventi in grado di esaltare la tradizione locale.

5- Distretto della stazione, Vilnius (Lituania)
L’anima creativa di Vilnius, capitale della Lituania, risiede interamente nel distretto della stazione. L’autoproclamata Repubblica degli artisti, come sottolinea Time Out, offre a cittadini e visitatori il meglio dell’arte di strada: dai murales di Tony Soprano alle grandi sculture incastonate nei palazzi neoclassici, tra cui la discoteca Kablys con le porte in stile Berghain, non manca nulla. C’è anche Loftas Art Factory, un’ex fabbrica sovietica trasformata convertita in un luogo orientato alla comunità con concerti, sfilate di moda e proiezioni cinematografiche. Ottima anche la cucina, capace di creare un mix bilanciato di sapori georgiani, uzbeki e persino giapponesi. A settembre, i più grandi dj della regione si riuniscono nel Loftas Fest.

6- Chelsea, New York (Stati Uniti)
Dopo aver premiato negli ultimi anni i quartieri periferici di Astoria e Bed-Stuy, il riconoscimento, per quanto riguarda New York, torna a Manhattan. In termini di spazi verdi, attenzione alla sostenibilità e sviluppo della comunità, nel 2021 nessuno è stato in grado di battere Chelsea. Dal nuovo parco galleggiante Little Island nell’area meridionale al Moynihan Train Hall della zona nord, la Grande Mela ha saputo dare vita a un processo di crescita che potrebbe fungere da apripista per molte altre zone del mondo. Gli amanti del cibo dovrebbero fare tappa al Cookshop, mentre gli appassionati di cocktail non possono tenersi distanti da Day Drinks. Senza dimenticare Pearl River Mart e Dia Chelsea, una delle migliori gallerie d’arte del quartiere.

7- Distretto XI, Budapest (Ungheria)
Nonostante il blocco dovuto al Covid, Budapest ha saputo resistere e ripresentarsi, ora che le restrizioni si stanno man mano affievolendo, ancora più forte di prima. Molti locali infatti hanno trovato casa nel Distretto XI, il lato più verde del fiume Buda che si estende dalla collina di Gellért verso sud lungo il Danubio. Il viale alberato Bartók Béla Boulevard pullula di caffè bohémien, bar e gallerie d’arte indipendenti. Non mancano anche spazi super eleganti, come un bar in un ex deposito di autobus, un teatro all’aperto un tempo abbandonato, una sala concerti su una nave ucraina dismessa e la diga di Kopaszi, con le sue spiagge sabbiose e i bar lungo il fiume.

8- Ngor, Dakar (Senegal)
Ottavo posto per Ngor, quartiere di Dakar in Senegal che si affaccia sull’Oceano Atlantico. Dalla gente del posto che si rilassa o si allena nella baia fino ai sub e ai surfisti professionisti, il quartiere costiero è in grado di offrire una vasta gamma di attività e proposte. La pittoresca isola di Ngor è un labirinto di stradine fiancheggiate da sabbia dorata, arte di strada e architettura unica nel suo genere. L’area vanta anche la più grande fiera d’arte contemporanea di tutta l’Africa, la Biennale di Dakar, che si svolge fra la metà di maggio e giugno. Da provare il caffè e i croissant di Graine D’Or, vera istituzione della città, prima di incamminarsi lungo strade acciottolate piene di vita e mercanti.

9- Sai Kung (Hong Kong)
Spiagge idilliache, pittoreschi sentieri per escursioni e parchi immersi nella campagna hanno consentito a Sai Kung, quartiere di Hong Kong, un posto nella top ten dei quartieri più cool di Time Out. Più di molte altre zone della città, quest’area ha dimostrato un forte impegno per la sostenibilità, con un’abbondanza di fattorie biologiche, negozi di alimenti naturali e a impatto zero. Inoltre, non mancano le comunità ambientaliste, tra cui Friends of Sai Kung (FSK) che conduce regolari pulizie delle spiagge, eventi mensili di riciclaggio e seminari sulla conservazione del paesaggio.

10- Richmond, Melbourne (Australia)
Ultimo posto della top ten per Richmond, quartiere di Melbourne, in Australia. Qui si trova il centro della vita cittadina, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. Victoria Street è la destinazione migliore per il cibo vietnamita, Bridge Road è nota per i suoi outlet, sia di moda che di arredamento, mentre Swan Street pullula dei migliori ristoranti e caffè del sobborgo. Grande attenzione è riservata anche alla comunità: il Richmond Churches Food Center, infatti, distribuisce continuamente cibo ai più bisognosi, superando anche le insidie e le difficoltà dei lockdown.
