I giapponesi di Tim

Occhio di Lince
06/12/2021

Luigi Gubitosi non è più alla guida, ma è rimasto nel cda dove può contare su due fedelissimi in posizione chiave: Ferro Luzzi e Boccardelli. Intanto il governo dialoga con Vivendi indebolendo le mire d Kkr sull'ex monopolista.

I giapponesi di Tim

Sono come gli ultimi giapponesi rimasti in guerra dopo che il conflitto era finito. Parliamo del consiglio di amministrazione di Tim dove a fianco di Luigi Gubitosi, che pur sconfitto e licenziato si avvale della facoltà di rimanere in cda e non schioda – chi dice per orgoglio, chi per poter rivendicare una buonuscita sostanziosa – sono rimasti in due a essergli fedelissimi e disposti a seguirlo nelle sue improbabili peripezie. Il primo è l’avvocato Federico Ferro Luzzi, esperto di questioni bancarie, in Tim come amministratore indipendente indicato da gestori e Sicav, messo da Gubitosi a presiedere e presidiare il delicato “comitato controllo e rischi”. Nel suo caso è stata strenua la difesa dell’amministratore delegato quando, nei giorni scorsi, si è profilata la necessità di procedere al terzo profit warning dell’anno, ipotesi che dopo la defenestrazione di Gubitosi si è fatta ora ineludibile. Il secondo “giapponese” è il docente di Strategie d’Impresa della Luiss Paolo Boccardelli.

Federico Ferro Luzzi e boccardelli i fedelissimi di Gubitosi
Federico Ferro Luzzi (dal sito Tim).

Le connessioni dai telefoni al calcio

Presidente del “comitato parti correlate” e membro di quello presieduto da Ferro Luzzi, Boccardelli è stato particolarmente vicino a Gubitosi nella trattativa con Dazn per il campionato di calcio – operazione che si è rivelata fallimentare e deleteria per i conti di Tim – visto che tra i suoi impegni professionali c’è la presidenza della Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (Covisoc) e la presidenza della Commissione delle Licenze UEFA. Al centro di diverse connessioni che gli sono assicurate dalla Business School Luiss e del collegato Centro di ricerca in business transformation, di cui in entrambi i casi è direttore, il giovane e rampante professore romano ai piani alti del palazzo di Corso Italia (storica sede della Tim) viene indicato come un interlocutore del giro di advisor che ruotano intorno al fondo americano Kkr, che ora deve decidere se trasformare la sua manifestazione d’interesse non vincolante in una vera Opa oppure se ritirarsi in buon ordine.

Federico Ferro Luzzi e boccardelli i fedelissimi di Gubitosi
Paolo Boccardelli (dal sito Tim).

Draghi preferisce come interlocutore Vivendi

Tuttavia, dopo l’apertura dei francesi di Vivendi alla separazione della rete, l’atteggiamento avverso agli americani emerso nel governo – soprattutto da parte di Mario Draghi, nonostante la sua amicizia personale con Henry Kravis, uno dei fondatori del fondo Kkr – e l’emarginazione di Gubitosi, la cui decisione di rimanere in cda a dispetto degli azionisti non è stata apprezzata nella business community, sembra assai difficile che i “giapponesi” di Tim abbiano possibilità di riaprire una guerra già persa.