Il Congresso americano vuole vietare TikTok? Tre rappresentanti statunitensi hanno presentato una legge bipartisan con cui hanno avanzato la proposta di bandire la piattaforma cinese dal territorio americano. Il social di Pechino ha oltre cento milioni di utenti in tutto il territorio degli Stati Uniti d’America. A firmare la proposta sono stati il senatore Marco Rubio e il deputato del Wisconsin Mike Gallagher, entrambi repubblicani. A loro si è aggiunta la democratica dell’Illinois, Raja Krishnamoorthi. Per i tre rappresentanti del Congresso sono legittime le preoccupazioni del direttore dell’Fbi, Christopher Wray, che aveva avvertito sul rischio potenziale che i dati degli utenti potessero essere utilizzati dalla Cina per spiare gli americani.

Nel testo della legge si parla di «bloccare e proibire»
Il documento presenta riferimenti chiari a social da milioni di utenti. Per i tre rappresentanti del Congresso bisogna «bloccare e proibire tutte le transazioni» da parte di social con sede o «sotto influenza» di Paesi considerati ostili. Si parla di Cina, Russia e Iran, manche Corea del Nord e perfino Cuba e Venezuela. Inoltre il nome di TikTok è citato esplicitamente, così come quello di ByteDance, a cui fa capo il popolare social utilizzato da milioni di giovani in tutto il mondo. Resta difficile, però, l’approvazione della legge, che verrà probabilmente riproposta a gennaio con l’inizio della nuova legislatura con maggioranza repubblicana.
TikTok si difende: «Disinformazione sulla nostra compagnia»
Il social cinese non è visto di buon occhio negli Usa ormai da tempo. Già a giugno il sito BuzzFeed news aveva rivelato che la ByteDance aveva avuto accesso a milioni di dati privati dei cittadini americani. TikTok respinge le accuse, piovute anche dall’Fbi tramite le parole del direttore Christopher Wray poche settimane fa. «Crediamo che questi divieti siano alimentati da disinformazione riguardo la nostra compagnia. Saremmo felici di incontrare i legislatori per parlare di ciò che facciamo per garantire la sicurezza degli utenti», ha dichiarato a fine novembre un portavoce della società. Intanto in Maryland a inizio dicembre il social è stato messo al bando.
