Saranno almeno 25 ore le ore di ritardo dell’aereo di ritorno a casa che alcuni tifosi del Manchester City avrebbero dovuto prendere ieri, domenica 11 giugno, intorno alle 18.15. Come racconta Repubblica, il gruppo di fan del club inglese, reduce dalla vittoria in finale di Champions League contro l’Inter a Istanbul, attende di conoscere il proprio destino. Si tratta dei passeggeri del volo WizzAir numero 5730, adesso schedulato per le 19.10, a scanso di ulteriori slittamenti che sono tutt’altro che da escludere. A decine sono ancora in aeroporto in attesa, mentre altri hanno deciso di spendere migliaia di euro per poter rientrare in tempo nel Regno Unito.

Il volo spostato già domenica mattina
Il primo slittamento per il volo WizzAir è datato domenica mattina. Ai passeggeri è stato comunicato con un sms che la partenza, prevista per le 18.15, sarebbe stata in realtà alle 22.55. Nonostante il disagio e la rabbia, nessuno poteva pensare di retare per oltre 24 ore in aeroporto. «E non è detto che alle 19:10 ci facciano partire veramente, ormai non mi fido più di nulla», ha dichiarato un tifoso. Mentre un altro ha ripercorso la vicenda. Dopo il primo sms, ne sono arrivati altri 11: «Di messaggi così ne abbiamo ricevuto altri undici, con continue comunicazioni del rinvio della partenza. Solo alle 6 del mattino la compagnia ci ha messo a disposizione un hotel, ma era davvero troppo tardi, a quel punto alcuni avevano abbandonato lo scalo, altri stavano dormendo sulle valigie».
C’è chi ha speso 1.400 dollari per poter tornare
Non tutti i tifosi, però, hanno aspettato, battagliando metaforicamente con WizzAir. Alcuni hanno deciso di tornare a Londra con voli della Turkish Airlines, costati interi stipendi. «Io ho dovuto spendere 988 dollari per un diretto», racconta un tifoso del Manchester City, «e c’è chi ne ha spesi anche 1.400 per un posto in business, non trovando altro. La cosa incredibile è che dalla compagnia non ci abbiano mai chiesto scusa. Si sono limitati a fornirci ticket per i pasti, spendibili solo in alcuni punti dell’enorme aeroporto turco, e a dirci che se volevamo potevamo cancellare il volo e chiedere rimborso».
